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Maire Tecnimont: chiusura alle porte, a rischio 70 posti di lavoro

BRINDISI - Doccia fredda per l'economia brindisina con altri 70 posti che si apprestano a volatilizzarsi dal capoluogo messapico. Manca ancora l'ufficialità, ma sembra ormai prossima alla chiusura la Maire Tecnimont, un'azienda con commesse importantissime a livello internazionale specializzata nella progettazione e la realizzazione di impianti nel settore dell'energia e della chimica (Maire Tecnimont è a capo di un gruppo di engineering, main contracting e licensing, attivo sul mercato nazionale ed internazionale nei settori: oil, gas & petrolchimico, energia, infrastrutture ed ingegneria civile.

BRINDISI - Doccia fredda per l'economia brindisina con altri 70 posti che si apprestano a volatilizzarsi dal capoluogo messapico. Manca ancora l'ufficialità, ma sembra ormai prossima alla chiusura la Maire Tecnimont, un'azienda con commesse importantissime a livello internazionale specializzata nella progettazione e la realizzazione di impianti nel settore dell'energia e della chimica (Maire Tecnimont è a capo di un gruppo di engineering, main contracting e licensing, attivo sul mercato nazionale ed internazionale nei settori: oil, gas & petrolchimico, energia, infrastrutture ed ingegneria civile.

Vanta inoltre competenze distintive nell’intellectual property ed è attiva nel settore delle rinnovabili. Maire Tecnimont si è affermata con successo grazie a un forte orientamento alla tecnologia e alle avanzate competenze nei servizi di project management, engineering ndr). A Brindisi, tra l'altro, è una delle aziende leader nella progettazione a cui fanno riferimento le multinazionali del petrolchimico come Basell ed è anche capo commessa negli appalti legati alla costruzione del rigassificatore della Lng. Nata dalle ceneri della Montedison la Tecnimont si è fusa con la Maire, diventando Maire Tecnimont nel 2003, raggiungendo un accordo quinquennale con Basell come azienda di riferimento esclusivo per i servizi offerti. Al suo interno lavorano 70 dipendenti per la maggior parte ingegneri e tecnici.

Un'azienda non solo di primo piano per il valore delle commesse, ma anche del know how e del valore aggiunto delle sue produzioni. Maire-Tecnimont ha annunciato in maniera informale alle rappresentanze sindacali unitarie l'intenzione di chiudere, dopo quella di Torino, anche la sede distaccata di Brindisi accorpando le maestranze nella sede di Milano. Non si è parlato di licenziamenti, ma il timore di Cgil, Cisl e Uil e le rispettive categorie dei chimici è fondato anche per la perdita di 70 posti di lavoro in un territorio già desertificato dalla crisi economica.

“Abbiamo appreso di questa intenzione finora solo verbalmente – dice Emiliano Giannoccaro segretario provinciale della Fwemca Cisl di Brindisi -, solo 48 ore fa. C'è stato solo un annuncio informale alle nostre Rsu da parte dell'amministratore delegato Ghiringhelli. Avevamo percepito che c'era qualcosa in atto dopo la richiesta di smaltimento delle ferie da parte del personale e di tutti i permessi accessori previsti per contratto. Siamo fortemente preoccupati perchè la chiusura di quest'azienda comporterà una perdita secca per tutto il territorio. Non oso pensare alle conseguenze per l'indotto che ruota attorno a Maire-Tecnimont che rappresenta un pilastro fondamentale per il Petrolchimico di Brindisi. Tutti i sindacati confederali si sono attivati per questa nuova vertenza, come Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uilcem-Uil abbiamo già inoltrato una richiesta d'incontro formale in tempi stretti all'azienda per conoscere le sue reali intenzioni ed intraprendere le azioni conseguenti”.

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