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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Movida molesta: noto locale del centro chiuso per sette giorni

Dopo varie diatribe sull'argomento con tanto di ricorso al Tar, arriva un provvedimento in seguito all'attività della Polizia Locale in sinergia con il personale della Questura. L'episodio del lancio di uova da parte di un residente e la "risposta" via social del gestore del locale

BRINDISI - Un noto locale della movida brindisina è stato chiuso per sette giorni dopo che sono state accertate diverse violazioni. La notifica è stata consegnata nel pomeriggio di ieri, mercoledì 9 agosto 2023. Si tratta, come accade in questi casi, di un'ordinanza del Suap (Sportello unico attività produttive) del Comune di Brindisi. Il provvedimento arriva al culmine di una serie di attività del nucleo di polizia amministrativa della polizia locale di Brindisi - guidato proprio dal comandante, Antonio Orefice - in sinergia con la divisione di polizia amministrativa della Questura di Brindisi. Non si tratta di attività estemporanee: il questore di Brindisi, Annino Gargano, visto il periodo estivo, è molto impegnato in questo ambito. Il noto locale in questione è il La Plaza, situato in largo Concordia, nel centro del capoluogo adriatico. E' meta di giovani e giovanissimi, ma non solo. Su Facebook la pagina dedicata si chiama proprio "La Plaza Drink & Music". E proprio la musica è stata al centro di varie diatribe, con tanto di ricorso al Tar, in questa estate brindisina 2023. Il titolare dell'attività è stato denunciato a piede libero dalla polizia, per fatti/reato commessi fino a notte inoltrata a Brindisi alla fine del mese di giugno. 

I motivi della chiusura del locale

Come si è giunti alla chiusura per sette giorni del La Plaza? Da notare come un simile provvedimento, nella stagione estiva, possa essere molto impattante sull'economia del locale stesso. Innanzitutto, le emissioni sonore. Polizia Locale e Arpa (l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) effettuano vari controlli e rilevazioni. Hanno rilevato diversi "sforamenti", in diversi giorni da parte del locale. Si parla di decibel, ma anche di orari. A regolare queste questioni ci pensa la legge regionale 3/2002 della Puglia. In particolare, i gestori del locale avrebbero violato gli articoli 16 e 17 di tale legge, che regolano e parlano di limiti, per evitare di arrecare disturbo alla quiete pubblica. Poi sono state riscontrate violazioni riguardanti l'occupazione di suolo pubblico, sempre in varie occasioni, e altre violazioni di natura amministrativa. Per tali motivi l'ordinanza dirigenziale dispone la chiusura del La Plaza per sette giorni.

Una "sfida" a colpi di uova e musica

Il locale balzò, suo malgrado, agli onori delle cronache tra il 26 e il 27 giugno scorsi. Un residente, esasperato, si rese protagonista di un lancio di uova all'indirizzo dei tavoli del locale. Il titolare, com'era ovvio che fosse, non prese esattamente bene questa uscita del condomino. Infatti, divenne virale un video pubblicato sui social, in cui dal La Plaza parte una "risposta" e una "sfida" all'indirizzo del residente in questione. In un primo momento - stando al video stesso - veniva diffusa musica a tutto volume. In seguito, alcune persone esplodevano petardi, proprio nei pressi della finestra dello stesso residente. "Da qualche balcone ci hanno buttato le uova. Facevamo rumore? Ne faremo di più, parola mia", recitava una didascalia del video, condita da un gestaccio non ripetibile all'indirizzo della finestra del condomino. Insomma, una scena non molto edificante, sia da parte del residente esasperato, sia per quanto riguarda il video diffuso incautamente, foriero di problemi per lo stesso locale, come si è appena visto.

La diatriba sulle emissioni sonore

Questi episodi si inseriscono in una diatriba che sta tenendo banco in questa estate. Il 23 luglio il Tar di Lecce ha sospeso l'ordinanza del Comune, risalente al 6 luglio, che disponeva in materia di emissioni sonore. L'Amministrazione Marchionna aveva fissato all'una di notte il limite massimo, dopodiché gli esercenti avrebbero dovuto spegnere la musica. Ma i giudici leccesi - presidente Enrico D'Arpe - hanno rifilato una sonora bocciatura. I giudici hanno rilevato che l'estensione temporale di validità dell'ordinanza è eccessiva - oltre due mesi -, quando le norme in materia consentono deroghe per attività sporadiche e occasionali. I giudici dovevano decidere su un ricorso, presentato da alcuni residenti del centro di Brindisi. E gli interventi pubblici sull'argomento si sono sprecati in questi giorni. Una "risposta" indiretta alla querelle arriva dall'attività predisposta in materia dal questore Annino Gargano, che ha visto impegnati agenti della Polizia Locale e della Questura. Dopotutto, le leggi che regolamentano il settore ci sono. E, come si è visto e come si potrebbe vedere in altre occasioni future, l'attività d'indagine di Polizia Locale e Questura e le rilevazioni Arpa vengono regolarmente condotte a tutela della salute pubblica. 

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