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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Non fu tentata estorsione all'imprenditore: il Riesame scarcera i tre indagati

Gli arresti risalgono al 6 febbraio scorso e la vicenda riguarda dei lavori in una villetta. Le difese: le spese sono state sostenute. I giudici hanno derubricato il reato in "esercizio arbitrario delle proprie ragioni"

MESAGNE - Non si sarebbe trattato di una tentata estosione, tutt'al più di un esercizio arbitrario delle proprie ragioni. I giudici del Riesame di Lecce, venerdì 23 febbraio 2024, hanno disposto la scercerazione dei tre indagati arrestati il 6 febbraio scorso, in seguito alle indagini condotte dalla polizia dopo la denuncia di un imprenditore mesagnese. Erano stati condotti in carcere Costanzo Franco (37 anni, nato a Manduria e residente a Villa Castelli), Samuele Chiloiro (20 anni, di San Marzano di San Giuseppe) e Fabio Belfiore (38 anni, di Francavilla Fontana). Adesso sono liberi, in quanto il reato individuato non contempla alcuna misura cautelare. I legali dei tre indagati - gli avvocati Fabio Falco, Egidio Albanese e Leonardo Lanucara, tutti e tre del Foro di Taranto - hanno tra l'altro prodotto elementi che attestano le spese sostenute per i lavori edili, di fatto non completati, facendo venire meno l'ingiusto profitto previsto dal reato di (tentata) estorsione. Queste le tesi difensive. Le motivazioni del Riesame (presidente Carlo Cazzella) saranno rese note entro 45 giorni.

La vicenda prende le mosse dalla denuncia-querela dell'imprenditore mesagnese, presentata presso il commissariato di Mesagne il 18 dicembre 2023. La vittima ha raccontato che al centro della storia ci sarebbe la villetta, situata in agro di Villa Castelli, di Franco. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Mauron Gallone della procura del capoluogo adriatico. L'ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dalla gip Stefania De Angelis. La versione della vittima: ha spiegato di essere stato contattato ripetutamente, nel dicembre 2023, da Franco al fine di effettuare lavori edili non previsti, nonostante al momento l'assenza di compenso. Quest'ultima circostanza, come visto, è stata ribaltata dai tre legali degli indagati.

La situazione sarebbe precipitata l'11 dicembre 2023, quando un interlocutore anonimo contatta l'imprenditore e fissa un appuntamento, poco fuori dal centro abitato di Francavilla Fontana. E' il 13 dicembre 2023, ore 16. L'imprenditore si presenta all'appuntamento e trova un furgoncino. Il guidatore fa segno di seguirlo e si recano in aperta campagna. L'imprenditore si ritrova da solo con cinque persone e ha l'impressione di essere finito in "un'imboscata". Gli interlocutori avrebbero spiegato all'uomo, senza tanti giri di parole, che deve terminare i lavori iniziati nella villetta di Villa Castelli. Tre delle persone, come emerso dalle indagini, sarebbero i tre indagati, altre due non sono note. Ci sarebbe anche un'arma, visibile e impugnata da uno dei presenti, forse anche una seconda. E ci sono, è il racconto della vittima, delle minacce esplicite. Concordano la "ripresa dei lavori" per il 18 dicembre. Come detto, l'imprenditore non si presenta e decide di mettere al corrente dei fatti la polizia. 

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