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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Torchiarolo

"Quella pensilina si sarebbe potuta salvare se qualcuno mi avesse dato ascolto"

La testimonianza di un residente di via San Remo, la strada dove si è verificato il danneggiamento della pensilina Stp. Gli atti di vandalismo andavano avanti da tempo

TORRE SAN GENNARO - “Tanto nessuno ci può fare niente, siamo minorenni e nessuno ci può toccare”. Sono pieni di arroganza, presuntuosi, maleducati, irrispettosi e chi più ne ha più ne metta, i ragazzini che la notte del 29 agosto hanno danneggiato a calci e pugni la pensilina del punto di fermata di via San Remo della Stp di Torre San Gennaro e che per due mesi hanno tenuto in ostaggio i residenti della zona. Rumore, baldoria, bottiglie rotte, sassaiola contro chi provava a lamentarsi, insulti, offese e parolacce (guarda il video). E’ questo che andava in scena tutte le sere attorno all’orario di arrivo dell’ultimo pullman, tra mezzanotte e l’una. La testimonianza arriva da uno dei residenti, padre di due figli di cui una di appena un anno, che per tutta l’estate ha dovuto subire le angherie di questi teppisti.

Notti insonni e amarezza per l’impotenza davanti a una situazione senza soluzione. “La pensilina si sarebbe potuta salvare se solo qualcuno mi avesse dato ascolto. Dallo scorso anno che chiedo telecamere e controlli nel punto di fermata della Stp, ho scritto a tutti gli enti preposti spiegando la situazione e nessuno si è mai interessato al problema - racconta l’uomo - c’è sempre stata una grave situazione di degrado legato all'incuria, il marciapiede perennemente sporco, pieno di erbaccia, mancano i cassonetti. I ragazzini attendono l’ultimo pullman facendo baldoria. Lo scorso anno la pensilina non c’era e si trattava solo di schiamazzi quest’anno alle urla si sono aggiunti i colpi contro la struttura metallica. Tutte le sere, fino a quando non l'hanno rotta. Sarebbe bastato appostarsi una sola volta per evitare tutto questo”. 

degrado pensilina stp-2

Il servizio del trasporto pubblico verso le marine si concluderà il 31 agosto e solo allora tornerà la calma in via San Remo. Almeno si spera. “Ma non va bene, non si deve sperare che per mettere fine a questa situazione deve finire il servizio, o finire l’estate, si deve intervenire e io non so più come fare. Ho passato nottate di inferno”. 

Un racconto pieno di esasperazione, delusione, amarezza a rassegnazione quello del cittadino: “Mi hanno fatto di tutto, sono stato insultato in ogni modo, la sera prima del danneggiamento li ho filmati, se ne sono accorti e hanno lanciato sassi contro la mia abitazione. Ho chiamato alle forze dell’ordine e nessuno si è mai fatto vivo, sono un vigile del fuoco, lavoro per lo Stato e questo silenzio da parte delle istituzioni mi fa ancora più rabbia. E’ come se davanti a un incendio io voltassi le spalle. Mi sento abbandonato e solo. Tutte le mie chiamate nel tempo sono rimaste insascoltate. In tutto questo mi è stata anche rubata l’auto. Tra il 9 e il 10 agosto alle 2 di notte, una Golf nuova del valore di 20mila euro, mi chiedo come sia stato possibile in una notte di festeggiamenti e movimento".

"Io non so più cosa pensare e soprattutto cosa fare. Ho provato di tutto per far ragionare quei ragazzi, sono stato gentile, educato, alcune sere pur di far dormire la mia bambina mi sono seduto insieme a loro aspettando che andassero via, ho cercato di farli ragionare, di spiegare che potevano andare bene gli schiamazzi ma i colpi contro le parti metalliche proprio no. Quelli sono snervanti e in casa il rumore si amplifica. Ho chiesto perché lo fanno e la risposta è stata: “Perché ci piace il rumore”.

"Ho chiesto di non portare bottiglie di birra in quel punto perché non ci sono cassonetti e siccome nessuno pulisce il degrado e la sporcizia la subiscono anche loro, in risposta hanno rotto le bottiglie di vetro davanti al muro della mia abitazione, mettendo a rischio l’incolumità dei miei figli e di tutti i pedoni. Questi ragazzini, alcune sere erano anche in 30, hanno tenuto in ostaggio me e la mia famiglia forti del fatto di essere minorenni”.  E quindi “intoccabili”. 

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