BRINDISI - Continuano le segnalazioni di discariche abusive da parte dell'ex consigliere comunale dl Pd, Enzo Albano, che anche senza cariche amministrative si dedica alla caccia dei problemi dei cittadini. La città di Brindisi è assediata da "rifiuto selvaggio£", alimentato principalmente da artigiani abusivi e non che non conferiscono nei centri autorizzati i materiali ri risulta. Si va dall'eternit alle vernici, dalle batterie esauste agli pneumatici, dai rifiuti edili a quelli delle officine. BrindisiReport.i ha documentato più volte questo scempio.
SAN PIETRO VERNOTICO – E' ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Perrino di Brindisi e non guarirà prima dei trenta giorni il 14enne che nel pomeriggio di ieri ha battuto la testa contro la volta del sottopasso di via Torchiarolo a San Pietro finendo rovinosamente sull'asfalto. Il ragazzino è in coma farmacologico, non corre pericolo di vita ma le sue condizioni sono serie. Lo scontro con il muretto del sottopasso e poi la caduta gli hanno procurato un trauma cranico con ferita lacero contusa abbastanza grave.
MESAGNE - Stamane si è tenuta la sepoltura della 16enne rimasta uccisa nell'attentato di sabato scorso davanti la scuola "Morvillo Falcone" di Brindisi. Oggi però mamma Rita era presete fisicamente presso il campo santo di Mesagne. E' stata accompagnata con un'ambulanza dell'ospedale San Camillo De Lellis e da un medico. Ieri era idealmente presente anche ai funerali della figlioletta, perchè papà Massimo Bassi, stringeva fra le braccia la foto di sua moglie, in chiesa. Ancora un incolmabile dolore, un terribile incubo che non si placa.
La persona sottoposta a verifiche dalla polizia giudiziaria nel corso dei primi controlli dopo l'attentato di sabato 19, e poi rimandata a casa per mancanza di ogni indizio di coinvolgimenti nei fatti, tramite il suo avvocato ha voluto sottolineare la propria assoluta estraneità alla vicenda.
BrindisiReport.it, per quanto ci riguarda. non ha mai pubblicato il suo nome e non lo pubblica perciò anche in questa circostanza, in cui il legale di fiducia dell'interessato, Paoloantonio D'Amico, chiede di sottolineare tale estraneità ai fatti.
Ormai il circo mediatico si è messo in moto e c’è sempre qualcuno pronto a bruciare un nome o una notizia. Tanto chi se ne frega: pur di poter dire “siamo stati i primi a pubblicarlo”, si danno in pasto all’opinione pubblica nomi e cognomi di gente non indagata, ma solo condotta in questura per essere interrogata. E se lo scrive un giornalista, lo devono scrivere tutti, perché altrimenti si rischia di bucare la notizia.
L’attentato al Morvillo-Falcone e la morte di Melissa Bassi rischiano così di diventare un nuovo caso Scazzi.
MESAGNE – Tre ambulanze del 118, presidi della Croce Rossa e volontari della Protezione Civile hanno presidiato piazza IV Novembre e la piazza adiacente a Porta Grande per tutta la durata del rito funebre. Migliaia di persone hanno assistito, sotto il sole cocente, alla celebrazione religiosa, solo in 12, tutte giovani ragazze, si sono sentite male. Cali di pressione.
Non è stato facile per le centinaia di ragazzine che erano presenti oggi a Mesagne per l’ultimo saluto a Melissa, vivere questa esperienza. A 16 anni l’unico timore è l’interrogazione, l’unico pensiero è cosa fare dopo i compiti, con chi vedersi in villa e come trascorrere il weekend. Intristirsi solo se piove.
MESAGNE – Dal premier Monti a Gianfranco Fini; dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ai sindaci di tutta la provincia di Brindisi così come don Ciotti, sull’altare insieme all’arcivescovo Rocco Talucci; ministri italiani e rettori di Università; tutte le forze dell’ordine. Stretti nel dolore per la perdita di un’ anima innocente, quella di Melissa Bassi. Più di 10.000 mila persone radunate nel pomeriggio di oggi per dare l’ultimo saluto alla 16enne e dimostrare la loro vicinanza alle famiglie colpite dall’attentato, e richiamare giustizia. In piazza IV Novembre, oggi, c’era tantissimo coraggio.
MESAGNE - “Ciao Amore, non sono venuto qui oggi per dirti addio. Lo so, dovevamo fare tante cose insieme, aiutare gli altri, ed ora qualcuno ce l’ha vietato”. Le parole sono di Mario, il fidanzatino di Melissa. Era lì, seduto a pochi passi dal feretro del suo amore. Piangeva e alzava gli occhi al cielo, quasi a cercare gli occhi della sua ragazza. “Quel banco non sarà mai vuoto” hanno scritto gli amici a “trizza”. Supreme disfatte della vita che lasciano senza considerazioni. Un dolore che non ha nome, un’angoscia dell’umanità quella di una vita innocente stroncata a soli 16 anni.
MESAGNE - La mamma di Melissa, Rita, non era presente nella chiesa Madre accanto al feretro della figlioletta perché ancora in ospedale, sotto cure mediche a causa dello shock successivo alla notizia della morte di Melissa. Papà Massimo, stringeva tra le braccia, in un modo da straziare l’anima, una gigantografia della piccola Melissa, la foto ritraeva un momento della sua prima comunione. Quel papà coraggio, non smette di stringere la sua Melissa al suo cuore. Melissa è lì che deve stare, dentro al cuore, non potrà mai andare via.
MESAGNE – Giustizia. Giustizia. Giustizia. Quello che si chiede per la piccola Melissa Bassi, è “giustizia”. Migliaia di persone nel pomeriggio di oggi hanno dato l’ultimo saluto alla 16enne rimasta uccisa sabato scorso nell’attentato avvenuto alle 7.45 davanti l’Ipsss “Morvillo Falcone” di Brindisi nella chiesa madre della città di Mesagne. La studentessa 16enne è ritornata nella sua Mesagne alle ore 14. La piccola bara bianca, è stata sommersa da applausi e lacrime. “Non smettere mai di sorridere nemmeno da lassù” hanno scritto gli amici più cari a Melissa in una lettera alla fine del rito religioso. Ai funerali di Stato ha partecipato il premier italiano Mario Monti.
LECCE - Non solo si è svegliata ma ha anche chiesto un succo. Veronica Capodieci la 16enne ricoverata nel reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. I medici restano cauti, parlano ancora di condizioni critiche e la sua prognosi è riservata. Ma Veronica vuole vivere.
Vuole tornare nella sua famiglia, tra le sue amiche e vivere i suoi 16 anni con tutta la vitalità tipica di questa età. Oggi ha potuto vedere il suo papà, ha parlato, gli ha chiesto un succo. Pochissimi istanti, ma preziosi per ridare la speranza a quella mamma e a quel papà che da sabato scorso vivono con il fiato sospeso.
BRINDISI - Dal momento in cui sono cominciate le esequie di Stato della studentessa 16enne uccisa dall'attentato del 19 maggio, su tutti i display dei bus della Società trasporti pubblici è comparso, al posto dell'indicazione della linea, il messaggio "Ciao Melissa". Un omaggio commosso dei lavoratori della Stp alla vittima dell'esplosione omicida davanti all'Istituto professionale Morvillo.
BRINDISI - Nei confronti dell'uomo rintracciato dagli inquirenti, e del fratello che è stato portato in questura, non ci sono allo stato elementi che possano ricondurre i due all'attentato alla scuola Morvillo - Falcone di Brindisi. Lo sottolineano fonti qualificate della procura di Brindisi che hanno ribadito all’Ansa come le verifiche sui due facciano parte di una serie di controlli di routine scattati anche su altri soggetti fin dalle prime ore successive all'attentato. In sostanza, si ribadisce, ogni segnalazione che viene fatta agli inquirenti o ogni ipotesi investigativa che si apre con l'acquisizione di ulteriori elementi d'indagine, deve essere attentamente verificata. Ma allo stato, si conferma, nè nei confronti dei due nè nei confronti di altri, ci sono sospetti concreti.
Una conferenza stampa senza grandi notizie da comunicare alla stampa, quella tenuta stamane in prefettura dalle ministre Paola Severino e Anna Maria Cancellieri. Solo una smentita ad una agenzia diramata qualche minuto prima: «Non ci sono indagati», ha detto il ministro dell’Interno, deludendo le aspettative del circo mediatico che già si aspettava il grande annuncio dell’arresto del personaggio ripreso dalle telecamere del chiosco situato di fronte la scuola Morvillo - Falcone.
BRINDISI - Non ci sono nè arresti, nè fermi, nell'ambito delle indagini che dalla tragica mattinata del 19 maggio stanno impegnando senza sosta tutti gli uomini della Digos e della Squadra mobile di Brindisi, assieme a quelli inviati da Sco ed Ucigos.
La persona data già per scomparsa da Brindisi, e poi arrestata a seconda delle versioni apparse sulle tv o su alcuni siti web, è un perito informatico ed elettronico brindisino attualmente sottoposto a riscontri.
MESAGNE – Distrutti dal dolore anche gli amici più cari di Melissa, per lei hanno preparato coreografie di palloncini, fiori e striscioni. Hanno scritto i loro pensieri in lettere piene di dolore che con gli occhi gonfi leggeranno subito dopo l’omelia di Monsignor Rocco Talucci.
“In questi giorni abbiamo sentito parlare le istituzioni, i telegiornali, i programmi televisivi, le radio, i giornali ma non abbiamo ancora parlato noi, i tuoi amici più cari, le persone con cui hai passato momenti meravigliosi.
BRINDISI - Una paziente ricoverata in Chirurgia Plastica è stata sottoposta in mattinata a intervento di toilette chirurgica in narcosi delle aree ustionate (volto, collo, mani e tronco) pari al 15% della superficie corporea.
L’altra paziente ricoverata in Chirurgia Plastica, già operata sabato 19/05 u.s., è stabile.
Una paziente ricoverata in Centro Ustioni, in data odierna è stata sottoposta a tac di controllo (torace e addome) che è risultata negativa. Attualmente stabile. Domani deve essere sottoposta ad intervento combinato con i chirurghi plastici e gli ortopedici per la riduzione della frattura all’ulna.
L’altra paziente ricoverata in centro ustioni, sarà sottoposta ad intervento di toilette chirurgica in data di domani.
MESAGNE – Una folla commossa ma silenziosa ha appena accolto la salma della giovane Melissa Bassi, un lungo applauso l’ha accompagnata nella Chiesa dove ad attenderla c’era tutta la comunità mesagnese affranta dal dolore. Il feretro era seguito da papà Massimo distrutto dal dolore che stringeva al petto una foto dell’amata figlia, e dai nonni.
In questo momento è iniziata la veglia di preghiera in attesa dell’inizio dei funerali, le sue compagne di classe e le sue amiche stanno sfilando vicino alla bara bianca con gli occhi pieni di lacrime per porgere l’ultimo saluto alla loro dolce amica.
MESAGNE – Dopo 48 ore la mamma della piccola Melissa Bassi, è ancora ricoverata presso l’ospedale San Camillo De Lellis di Mesagne sotto shock. Dopo la tragica notizia della morte della 16enne, mamma Rita, perse conoscenza e venne subito trasportata presso il nosocomio cittadino.
Ancora stamane, si trova nel letto del reparto di Medicina e i medici non si sono pronunciati circa la possibilità e l’opportunità che possa seguire il corteo funebre e il rito religioso della figlia. La signora Rita non ce la fa.
ROMA – Il premier italiano Mario Monti atterrerà all’aeroporto Papola - Casale a Brindisi intorno alle ore 15.30 e si recherà direttamente a Mesagne per seguire i funerali di Stato della studentessa Melissa Bassi, la 16enne rimasta uccisa la mattina di sabato 19 maggio scorso nell’attentato davanti all’Istituto professionale “Morvillo Falcone”.
Il rito religioso avrà inizio alle ore 16.30 presso la Chiesa Madre di Mesagne, città dove Melissa viveva con mamma Rita e papà Massimo. Melissa Bassi. Mario Monti sarà accompagnato anche da Gianfranco Fini, dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e da altre figure istituzionali regionali e locali.
BRINDISI - Stamani il pm titolare delle indagini, Milto De Nozza, ha smentito che nel registro degli indagati siano iscritti i nomi delle persone interrogate a lungo sabato 19 maggio da Digos e Squadra Mobile, e poi rilasciate, e tra queste un ex sottufficiale dell'Aeronautica Militare. Stessa smentita giunge da ambienti investigativi brindisini.
Intanto in questi minuti la polizia sta effettuando altre perquisizioni e sta sottoponendo ad interrogatori altre persone che potrebbero presentare punti di contatto con l'immagine registrata da una videocamera, installata su un chiosco, nei momenti immediatamente precedenti e successivi all'esplosione avvenuta alle 7,40 di sabato 19 maggio davanti all'istituto professionale Morvillo. Si tratta - nel filmato - di un soggetto che aziona un telecomando e poi si allontana dal luogo dopo aver compiuto la strage.
BRINDISI - Da un'ora è stata riaperta la scuola Morvillo Falcone nel giorno del funerale di Melissa e le sue compagne si sono ritrovate nel piazzale dell'attentato dove, sostenute da assistenti sociali e soprattutto dagli insegnanti si sono raccolte commosse in ricordo della studentessa uccisa. Sul suo banco, qualcuno ha già messo un mazzo di fiori, un orsacchiotto di peluche e un biglietto con scritto "Ciao Melissa, rimarrai sempre nei ricordi di chi ti ha amato. Ciao piccolo angelo sorridi dal cielo"
LECCE - Veronica Capodieci è sveglia, è vigile e collabora con i medici. A dichiararlo è il primario del reparto Rianimazione del nosocomio leccese. "Veronica sta reagendo. Ma la situazione rimane critica e la ragazza è ancora in prognosi riservata". Veronica Capodieci è forte. La 15enne mesagnese rimasta coinvolta nell'esplosione sabato 19 maggio scorso a Brindisi non molla. I suoi parametri vitali e la pressione cardio-vascolare è stabile.
BRINDISI - Mentre sino a ieri mattina era ufficiale solo l'esistenza di un fascicolo per il reato di strage a carico di ignoti, nelle ultime ore si è diffusa la voce dell'esistenza di un primo indagato, un ex sottufficiale dell'Aeronautica Militare che aveva prestato serizio a Brindisi, esperto in elettronica.
Quale può essere l'ipotetico punto di contatto tra questa persona è l'attentato? Probabilmente il sistema di comando a distanza dell'innesco delle tre bombole di gas esplose attorno alle 7,40 di ieri. che avrebbe azionato il sensore volumetrico di comando del detonatore.
BRINDISI - Si susseguono le perquisizioni e gli interrogatori da parte di Squadra Mobile e Digos identificare l'autore materiale dell'attentato ripreso dalle videocamere di un chiosco per panini di fronte all'obiettivo da colpire ed il gruppo cui appartiene. é stata superata abbondantemente quota cento. E' necessario costruire particolare per particolare una copia esatta della situazione nelle ore e nei minuti precedenti l'attentato all'Ipsss Morvillo Falcone. Un killer che ha agito in blazer scuro e pantaloni chiari, forse scarpe tipo barca, e che dopo aver provocato la micidiale deflagrazione non si è neppure girato a guardare il macello che si lasciava alle spalle, uscendo dal suo riparo tra il chiosco e la palazzina popolare cui è ridossato.