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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Estorsioni della Sacra Corona: otto condanne con rito abbreviato

Il blitz relativo all'operazione "Nexus" risale al 21 giugno 2022. Sotto la lente dei carabinieri le attività di un sodalizio che vanno dal 2015 al 2018. Oltre 17 anni a Ivano Cannalire, ritenuto il capo

L'indagine dei carabinieri e coordinata dalla Dda di Lecce su estorsioni e altre attività di un "ramo" della Sacra Corona a Brindisi, dal 2015 al 2018, è sfociato nell'operazione "Nexus", risalente al 21 giugno 2022. Oggi, lunedì 15 gennaio 2024, il gup del Tribunale del capoluogo salentino, Alcide Maritati, ha letto in aula il dispositivo della sentenza. Otto imputati sono stati giudicati con rito abbreviato che, in caso di condanna, prevede uno "sconto" pari a un terzo della pena. Sono stati condannati a pene che vanno dai quattro anni e cinque mesi fino ai 17 anni e quattro mesi di reclusione. La pena più alta è stata inflitta a colui che gli inquirenti hanno ritenuto il capo del sodalizio, il brindisino 41enne Ivano Cannalire. L'indagine è stata coordinata dai pubblici ministeri Giovanna Cannarile della Direzione distrettuale antimafia e Giovanni Marino della Procura di Brindisi. Di seguito, l'entità delle condanne.

Ivano Cannalire (41 anni, di Brindisi): 17 anni e 4 mesi; Simona Sciarra (50 anni, di Brindisi): 12 anni e sei mesi; Daniele Palma (44 anni, di Brindisi): 10 anni e due mesi; Fabio Sciarra (42 anni, di Brindisi): undici anni; Michele Turco (44 anni, nato a San Pietro Vernotico e residente a Brindisi): sei anni e otto mesi; Antonio Camon (64 anni, di Brindisi): dieci anni e due mesi; Angelo De Fazio (49 anni, di Brindisi): dodici anni e due mesi; Daniela Baccarino (44 anni, nata a Milano e residente a Brindisi): quattro anni, cinque mesi e dieci giorni. Alcuni imputati sono stati assolti da determinate accuse: Ivano Cannalire per una tentata estorsione a un evento a Brindisi; Simona e Fabio Sciarra per un episodio di danneggiamento seguito da incendio ai danni di una concessionaria; Daniele Palma, infine, per un altro episodio di danneggiamento - colpi di arma da fuoco - ai danni della stessa concessionaria. In tutti questi casi, il fatto non sussiste. Per quanto riguarda infine Angelo De Fazio, egli è stato assolto da un'accusa di estorsione (per non aver commesso il fatto), dall'accusa di aver detenuto una pistola (il fatto non sussiste) e da altri undici capi di imputazione (il fatto non sussiste) riguardanti furti. Per altri sette capi d'imputazione (furti) nei confronti sempre di De Fazio è stato pronunciato il "non doversi procedere" per assenza della querela di parte.

Intanto, si sta svolgendo il processo con rito ordinario che riguarda la stessa inchiesta. L'ultima udienza si è tenuta mercoledì 10 gennaio scorso, con la nomina di un perito per le trascrizioni. Agli imputati giudicati oggi, eccetto Baccarino, era stato contestata l'associazione per delinquere di stampo mafioso, oltre ad altri episodi, in particolare estorsioni. Per gli inquirenti era Ivano Cannalire il capo e promotore del sodalizio. Durante la sua permanenza in carcere sarebbe stato aiutato dalla compagna, Simona Sciarra, attraverso pizzini passati durante i colloqui. Da notare anche alcuni episodi che possono essere definiti "minori": alcuni affiliati avrebbero preteso di non pagare una prestazione dentistica o avrebbero sfruttato la sinistra fama del clan per trovare posto in un parcheggio custodito. Minori sì, ma non per chi subisce. Nell'indagine viene indicato anche il nome di colui che avrebbe dato il placet a Ivano Cannalire per compiere le estorsioni: si tratta di Francesco Campana (non coinvolto nel procedimento di cui si scrive).

La precedente udienza, in cui i pm avevano formulato le richieste di condanna (leggi l'articolo) si era svolta il 27 settembre 2023. Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate entro 90 giorni. Gli avvocati degli imputati sono propensi a studiare un ricorso in appello. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Cosimo Lodeserto, Giuseppe Guastella, Dario Budano, Raffaele Missere e Stefano Prontera.

Articolo aggiornato alle 18:15 del 16 gennaio 2024 (assoluzioni Angelo De Fazio). L'autore dell'articolo, poiché nella stesura iniziale del pezzo mancava questo passaggio, si scusa con il diretto interessato, con il suo legale Stefano Prontera e con i lettori.

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