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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Estorsioni della Sacra Corona, operazione "Nexus": le richieste del pm

Processo con rito abbreviato per otto imputati: chiesti fino a 18 anni di reclusione. Il relativo blitz risale al 21 giugno 2022: i carabinieri sgominarono un presunto sodalizio operante nel capoluogo adriatico tra il 2015 e il 2018

Richieste di condanna fino a 18 anni di reclusione. Ieri (mercoledì 27 settembre 2023) il pm della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Lecce ha presentato il conto a otto imputati brindisini che hanno optato per il rito abbreviato. Il processo è scaturito dall'operazione "Nexus": il 21 giugno 2022 i militari della sezione operativa del Norm della compagnia dei carabinieri di Brindisi arrestano dieci persone, 21 gli indagati. L'attività di indagine, coordinata dai pubblici ministeri Giovanna Cannarile della Dda e Giovanni Marino della Procura di Brindisi, si focalizza su un clan della Scu operante nel capoluogo adriatico. Infatti, i fatti contestati nei 39 capi di imputazione ai 21 indagati si riferiscono a episodi avvenuti quasi sempre a Brindisi, tra il 2015 e il 2018.

Estorsioni e prestazioni "a scrocco"

Il "core business" sono le estorsioni. Ma, nel mirino del gruppo, c'è anche l'attività di guardiania ai grandi eventi che si tengono a Brindisi nel 2018. Non sempre per il clan le cose vanno per il verso giusto, per fortuna. E così gli affiliati avrebbero abbassato il tiro. Come? Non pagando - previa minaccia - un dentista o ottenendo posto in un parcheggio, sempre con le intimidazioni. Insomma, pericolosi e temuti sì, ma di bocca buona. Una sorta di contraltare: da un lato le richieste - alte - del pm per i reati che avrebbero consumato. Dall'altro, comportamenti che denotano una caratura criminale non molto elevata, per usare un eufemismo. Insomma, se si tratta di puntare in alto, il clan spesso fallisce miseramente (e per fortuna, di nuovo, della collettività), se si tratta di "scroccare", il risultato è diverso.

Le richieste del pm

Di seguito, le richieste di condanna del pm lette in aula davanti al gup del Tribunale di Lecce, Alcide Maritati. Il rito abbreviato prevede, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena. Ivano Cannalire (40 anni, di Brindisi): 18 anni; Simona Sciarra (49 anni, di Brindisi): 12 anni e sei mesi; Daniele Palma (43 anni, di Brindisi): 12 anni; Fabio Sciarra (41 anni, di Brindisi): 13 anni e quattro mesi; Michele Turco (43 anni, nato a San Pietro Vernotico e residente a Brindisi): otto anni; Antonio Camon (63 anni, di Brindisi): 12 anni; Angelo De Fazio (48 anni, di Brindisi): 14 anni (non doversi procedere per furto in assenza di querela); Daniela Baccarino (43 anni, nata a Milano e residente a Brindisi): quattro anni e sei mesi.

I ruoli nel clan e il "nome del boss"

A Ivano Cannalire, Antonio Camon, Angelo De Fazio, Daniele Palma, Fabio Sciarra, Simona Sciarra e Michele Turco viene contestato il 416 bis, l'associazione per delinquere di stampo mafioso. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Ivano Cannalire sarebbe il "promotore, dirigente, capo e organizzatore" del sodalizio, nonostante la reclusione nel carcere di Taranto. La compagna, Simona Sciarra, durante i colloqui in carcere avrebbe ricevuto istruzioni e pizzini, sempre sulle attività estorsive. Poi, via via, gli altri presunti affiliati. Come detto, il presunto boss è in carcere, ma il nome incute timore. E così i sodali spendono la sua fama per "convincere" chi non paga il pizzo o, come detto, per trovare parcheggio, quando sono in compagnia di Simona Sciarra: "Se lo viene a sapere il marito sei morto".

Slot machine e guardianie

Nel corso dell'indagine alcuni collaboratori di giustizia hanno contribuito, inquadrando Ivano Cannalire nella Sacra Corona. Farebbe parte del gruppo che fa capo a Francesco Campana (non coinvolto in questa indagine). Da quest'ulltimo Cannalire - che ha la dote di "quinta" nella Scu - avrebbe ricevuto il beneplacito a compiere le estorsioni a Brindisi. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, con minacce e azioni violente, i membri del clan avrebbero costretto un dipendente di una società del ramo slot machine a consegnare loro la somma di 3mila euro entro il 28 di ogni mese. Puntano anche a due grandi eventi che si sono tenuti a Brindisi nel 2018, ma "fanno cilecca", nonostante le minacce, per cause indipendenti dalla loro volontà. L'indagine "Nexus" offre uno spaccato, anche antropologico, dei presunti appartenenti a un clan della Scu. La mafia è così: mira in alto e, se non riesce, ha modo di rifarsi.

Udienze e collegio difensivo

La prossima udienza è fissata per il 18 ottobre, mentre la sentenza è attesa per il 29 novembre. Gli imputati sono assistiti da Raffaele Missere, Giuseppe Guastella, Cosimo Lodeserto, Dario Budano, Vincenzo Lanzilotti, Paoloantonio D'Amico e Stefano Prontera.

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