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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

"I fornitori della droga conosciuti tramite un boss in carcere in Sardegna"

Il presunto episodio vedrebbe protagonista un sanpietrano e un torrese, detenuti insieme: le rivelazioni del nuovo collaboratore di giustizia raccontano quanto accaduto negli anni recenti alla Sacra Corona non solo nel Brindisino

SAN PIETRO VERNOTICO - "Fabrizio Annis aveva conosciuto i fornitori di Erchie per il tramite dei fratelli Bruno di Torre Santa Susanna, con il quale [sic, ndr] aveva condiviso un periodo di detenzione presso il carcere in Sardegna, per cui nell'imminenza del suo ritorno in libertà, questo Bruno gli aveva creato il contatto con i fornitori di Erchie per poter da subito avviare un'attività di traffico di stupefacenti appena tornato in libertà". Chi parla è Cesare "Alberto" Sorio, 37enne di San Pietro Vernotico e nuovo collaboratore di giustizia, nell'ottica del contrasto alla Sacra Corona. Le parole sono pronunciate il 19 gennaio scorso, di fronte al sostituto procuratore della Dda di Lecce, Carmen Ruggiero, e al capo della squadra mobile di Brindisi, Giorgio Grasso. Sorio in quel momento è recluso nel carcere di Taranto. E' stato arrestato nel dicembre 2023 insieme ad altre 13 persone, durante un blitz, in seguito all'ordinanza del gip Sergio Tosi del Tribunale di Lecce. Polizia e pm Ruggiero hanno ricostruito i giri di droga tra San Pietro e Trepuzzi.

Fornitori di droga a San Pancrazio ed Erchie

Le dichiarazioni di Sorio, già riportate in due precedenti articoli (correlati al presente articolo), chiariscono dettagli e offrono nuovi spunti investigativi. Sorio spiega che Fabrizio Annis, presunto punto di riferimento per il mercato della droga a San Pietro, si sarebbe "appoggiato" a uno dei fratelli Bruno di Torre (nessuno di loro è coinvolto nell'indagine che ha portato al blitz), che gli avrebbe indicato un fornitore di Erchie. Nel primo colloquio di Sorio con il sostituto procuratore Ruggiero, il "dichiarante" parla di un altro fornitore di San Pancrazio Salentino, un imprenditore che avrebbe anche diversi appartamenti a Lecce. Parla anche di Vincenzo Catalano (45enne di Trepuzzi) e Massimiliano De Marco (53enne di San Pietro Vernotico), i quali avrebbero venduto in un'occasione cento chili di marijuana a un personaggio brindisino, anche lui già noto alle cronache giudiziarie. Catalano e De Marco sono stati condotti in carcere in seguito al blitz di dicembre scorso.

Chi c'è al vertice della Scu nel Brindisino

Il primo colloquio non è lungo e il verbale viene chiuso con queste parole pronunciate da Sorio: "Ribadisco la mia volontà di collaborare con la giustizia, il mio unico interesse è la protezione della mia compagna e dei bambini, perché le persone con cui ho avuto a che fare sono pericolose. Fabrizio Annis infatti è affiliato a Giovanni Donatiello, che attualmente è il capo reggente della Scu". "Cinque lire" - questo il soprannome di Donatiello - ha 63 anni ed è di Mesagne. E' stato recluso in carcere fino al 2019, poi una volta uscito si sarebbe reinserito nel "giro". Di recente è stato condannato in primo grado per una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il 19 gennaio 2024, altro colloquio: qui Sorio spiega che Fabrizio Annis nel 2015 si sarebbe rifornito di droga a San Donaci. Se Lucio Annis, stando alle parole di Sorio, è il capozona della Scu a San Pietro, è il fratello Fabrizio a occuparsi dei traffici di droga.

La supremazia a San Pietro Vernotico

Poi si parla dei fornitori di Erchie, che il collaboratore non saprebbe riconoscere, incontrati nelle campagne di Cellino San Marco. Dopo i fornitori, i pusher: "Alberto" spiega che la compravano da "loro" (il presunto sodalizio dei fratelli Annis) e la rivendevano al dettaglio. E fa i loro nomi. Fabrizio Annis nel racconto di Sorio vuole avere tutto sotto controllo in città, anche le quantità acquistate dai singoli pusher, che devono rifornirsi esclusivamente da "loro". Una volta arrestato Fabrizio Annis, sarebbe stato Massimiliano De Marco, suo luogotenente, a gestire la situazione. Lo stesso De Marco avrebbe rifornito altri gruppi nel Leccese. Luigi Giordano, 52enne di San Pietro Vernotico arrestato durante quest'ultimo blitz, avrebbe pagato il "punto" (una sorta di tassa sui proventi della droga) a "Puffo", il 44enne Raffaele Renna. Fabrizio Annis avrebbe riferito a Sorio di essersi affiliato a Donatiello, "ma mi diceva anche che era importante acquisire una propria capacità intimidatoria per andare avanti e poter controllare un paese".

Le paure del collaboratore di giustizia

E deve esserci riuscito, Fabrizio Annis, almeno stando alle parole che chiudono il secondo verbale di Sorio. Dopo aver parlato dei contrasti, risalenti al 2009, a San Pietro tra il gruppo di "Puffo" e quello degli Annis, Sorio fa capire che, stando a quanto conosce, San Pietro sarebbe "in mano" a questo secondo gruppo: "Lucio Annis avrebbe incontrato mio padre in un bar a San Pietro Vernotico". Ecco, secondo Sorio Annis avrebber voluto far sapere al ragazzo, recluso in carcere, che era meglio tacere, non parlare dei fatti oggetto di indagine, altrimenti "lo sa cosa succede". Le parole di Sorio con cui viene chiuso il verbale appaiono drammatiche: "[Fa il nome di un soggetto estraneo alle indagini, ndr] è stato poi visto dalla mia fidanzata mentre transitava e stazionava nei pressi della nostra abitazione. Temo per l'incolumità mia, della mia compagna e dei miei figli".

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