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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Erchie

Terremoto giudiziario a Erchie: il Comune si costituisce parte civile

Insieme a sette persone offese e una cooperativa. L'udienza preliminare presso il tribunale di Brindisi: imputati tra gli altri ex sindaco ed ex membri della Giunta. A vario titolo sono contestati anche concussione e abuso d'ufficio

BRINDISI - Nella tarda mattinata di ieri, martedì 16 aprile 2024, si è tenuta l'udienza preliminare relativa al terremoto giudiziario che a inizio anno ha scosso Erchie. Il gup del tribunale di Brindisi, Simone Orazio, ha accolto la costituzione di parte civile del Comune, insieme a quella di una cooperativa (Albero Azzurro) e a quelle di sette persone offese. Si contano otto imputati, tra i quali l'ex sindaco Pasquale Nicolì e il resto della vecchia Giunta. Il Comune di Erchie, dallo scorso 23 febbraio, a seguito dell'avvio della procedura per lo scioglimento del Consiglio comunale è guidato dal commissario straordinario Antonio Giaccari. L'ente è rappresentato dall'avvocato Pasquale Annicchiarico.

A vario titolo sono contestati i reati di concussione, atti persecutori, abuso d'ufficio, falsità ideologica, induzione indebita. Si procede anche per un presunto episodio di violenza sessuale di cui è accusato l'ex assessore Vito Oronzo Bernardi. Nel procedimento sono confluite varie indagini su presunti illeciti commessi fra il 2020 e il 2022. Proprio Bernardi (assistito dagli avvocati Giancarlo Camassa e Francesco De Rinaldis) non è più in regime di arresti domiciliari. Anche la vittima della presunta violenza sessuale (assistita dall'avvocato Michele Iaia) si è costituita parte civile. Oltre a Nicolì e Bernardi, sono imputati gli ex assessori Pamela Melechì e Lina Ferra, l'ex vice sindaco Giuseppe Polito, l'ex responsabile dell'area tecnico amministrativa del Comune, Ciriaco Ciro Pasquale, il sociologo Leonardo Palmisano e Cosimo De Stradis, un 64enne di Erchie che risponde di un solo capo di imputazione per abbandono non autorizzato di rifiuti. 

Durante la scorsa udienza del 7 marzo, i pm che hanno condotto l'inchiesta - i sostituti Giovanni Marino e Pierpaolo Montinaro della locale procura - hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti e otto gli imputati. Solo Pasquale potrebbe optare per un rito alternativo, quello abbreviato. Le indagini condotte dai carabinieri della locale stazione e del Nor della compagnia di Francavilla Fontana sono sfociate lo scorso 9 gennaio nell'emissione delle misure cautelari (successivamente revocate) degli arresti domiciliari a carico di Nicolì e di Bernardi e dell'obbligo di dimora nei confronti di Melechì e Pasquale. Gli altri imputati non sono mai stati sottoposti a provvedimenti restrittivi. Il sindaco Nicolì si è dimesso il 2 febbraio, affidando il suo pensiero a una nota, diffusa dal suo legale di fiducia, l'avvocato Egidio Albanese. La prossima udienza è stata fissata per il 7 maggio 2024.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Cosimo Lodeserto, Giancarlo Camassa, Egidio Albanese, Pasquale Fistetti, Gesualdo De Rinaldis, Ottavio Martucci, Maria Pia Vigilante, Antonio Vitulli e Francesco De Rinaldis. Le parti civili sono assistite dagli avvocati Pasquale Annicchiarico, Massimo Manfreda, Michele Iaia, Serena Missere e Francesco Mancini.

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