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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

Traffici di droga all'ombra della Scu: c'è un nuovo collaboratore di giustizia

Si tratta di un 37enne di San Pietro Vernotico. Era stato arrestato nel blitz della polizia del 12 dicembre 2023: la Dda di Lecce ha sgominato due presunti sodalizi tra San Pietro e Trepuzzi

C'è un nuovo collaboratore di giustizia che potrebbe svelare le dinamiche criminali nei territori a cavallo tra il sud Brindisino e il nord Leccese e gli "affari" della Scu in tale zona. Si tratta del 37enne di San Pietro Vernotico Cesare Sorio, detto "Alberto". Il suo nome compare tra quelli dei 14 arrestati nel blitz della polizia del 12 dicembre 2023.

L'indagine, coordinata dalla pm della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Lecce Carmen Ruggiero, ha svelato l'esistenza di due presunti gruppi impegnati in traffici di droga nel nord Salento. Il gip, Sergio Tosi del Tribunale di Lecce, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare ha ritenuto che gli elementi raccolti "non sono idonei a fondare l'esistenza di un sodalizio avente i connotati previsti dall'art. 416-bis Cp (associazione per delinquere di stampo mafioso, ndr)". La Dda di Lecce ha deciso di ricorre al Riesame, contro tale valutazione.

E' proprio in sede di Riesame che sono stati prodotti dei verbali con le prime dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia. Cesare Sorio in precedenza è stato assistito dall'avvocato Ladislao Massari. Ora il 37enne sanpietrano è difeso da Giancarlo Vaglio. Come previsto dalla legge, il collaboratore di giustizia ha 180 giorni per fornire dichiarazioni all'autorità giudiziaria, su quanto è a conoscenza. I giudici del Riesame hanno condiviso le tesi della Dda per quanto riguarda la contestazione del 416 bis, relativamente a quattro indagati: Fabrizio Annis (43enne di San Pietro), Salvatore Perrone (58enne di Trepuzzi), Carlo Coviello (47enne nato in Germania e residente a Trepuzzi) e Cristian Lazzari (41enne nato a Campi Salentina e residente a Trepuzzi). 

L'associazione per delinquere di stampo mafioso è stata contestata a undici indagati in questa indagine. Tra questi undici nomi in orbita Sacra Corona per la Dda di Lecce c'è anche quello di Sorio. Per gli inquirenti quest'ultimo è ritenuto attivo "nella gestione e controllo delle illecite attività sul territorio di San Pietro Vernotico, raccogliendo i 'punti' dovuti sul profitto realizzato da coloro che gestivano le illecite attività di spaccio sul territorio da loro controllato, concorrendo alla ripartizione dello stesso". Insomma, non al vertice, ma neanche un ruolo di secondo piano, tutt'altro.

E' proprio in quest'ottica che le sue dichiarazioni potrebbbero offrire nuovi elementi e chiavi di lettura ai magistrati impegnati nel contrasto alla Scu. Dopotutto, la contiguità territoriale dei territori di San Pietro Vernotico e di Trepuzzi, via Squinzano, è palese. I due gruppi, come svelato da polizia e inquirenti, oltre a essere contigui, agivano in sinergia. Non era raro uno "scambio di personale" tra i due presunti sodalizi. Dunque non è azzardato dire che le conoscenze di Sorio non si limitano alle dinamiche sanpietrane, ma possono svelare anche quelle del nord Leccese.

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