BRINDISI - Stava tentando di estorcere alla madre danaro per continuare ad acquistare la sua dose di droga e alla vista dei militari intervenuti nell'abitazione ha opposto resistenza. Torna nuovamente in cella Teodoro Potenza, 49 anni, questa volta non per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti ma per tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. Ad arrestarlo i carabinieri della compagnia di Brindisi intervenuti in seguito ad una segnalazione al 112.
BRINDISI - Interrogatorio di convalida da copione. Gianluca Sorge, il portantino 32enne in servizio al Perrino di Brindisi, arrestato con l’accusa di estorsione, nega tutto e resta in carcere. Nessuna richiesta di cavallo di ritorno, ha detto al giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati, al fianco dell’avvocato Giuseppe Guastella. L’uomo ha dichiarato di essersi prestato a fare da intermediario fra i veri ladri del motorino rubato davanti all’ospedale il 25 agosto scorso, e la vittima, che Sorge ha sostenuto essere “un mio amico, ci conosciamo da quando eravamo bambini”.
BRINDISI – Gianluca Sorge, 32 anni, brindisino, malgrado sia un pregiudicato un lavoro regolare ce l’ha: fa il portantino all’ospedale “Antonio Perrino” del capoluogo. A differenza di tante persone oneste, che restano disoccupate. Ma a quanto pare continua a tenere le mani in affari sporchi, tanto che ieri nella tarda serata la squadra mobile di Brindisi lo ha arrestato proprio in ospedale mentre incassava la seconda rata di un pizzo frutto di un “cavallo di ritorno”.
BRINDISI – Concluse le indagini nei confronti di Cosimo Giardino Fai, 50 anni, e Giovanni Buccarella, 83 anni (padre di Salvatore, elemento di primo piano della Scu), entrambi di Tuturano, accusati di estorsione pluriaggravata nei confronti di Giovanni Buglisi e Antonino Bucalo, siciliani, il primo responsabile logistico della società Eds Strutture Spa di Terme Vigliatore, in provincia di Messina, impegnata nella realizzazione di un impianto di energia fotovoltaica nelle campagne di Tuturano; l’altro capocantiere della stessa azienda.
CELLINO SAN MARCO – Per la tentata estorsione e il pestaggio del gommista Luigi Renna, di Cellino San Marco, fatto avvenuto il 9 giugno, finisce in galera anche il cugino del pregiudicato ucciso sabato, Gianluca Saponaro. L’arresto di Antonio Saponaro, 29 anni, è stato effettuata stamani dagli investigatori della sezione antirapine ed estorsioni della Squadra mobile brindisina, diretta dall’ispettore Giancarlo Di Nunno, che già aveva proceduto il 10 giugno al fermo del principale protagonista della vicenda, Christian Tarantino.
CEGLIE MESSAPICA – Probabilmente era vero a metà che Martino Bruno, 30 anni, di Ceglie Messapica, aveva lavorato per conto di Cosimo Santoro, cegliese pure lui, e non era stato pagato. Probabilmente doveva avere dei soldi ma non i 3.500 euro che pretendeva. Altrimenti non si spiega perché avrebbe chiesto di patteggiare pur di lasciare gli arresti. Il giudice ha accolto la richiesta, avanzata dal difensore, avvocato Cosimo Deleonardis, ed ha accolto la proposta di un anno e undici mesi, con immediata scarcerazione.
CELLINO SAN MARCO - Pretendeva un cambio gomme speciale per la sua Porsche: senza anticipo, pagamento alla consegna e con assegno poi risultato scoperto. E come se non bastasse, una volta invitato a regolare i conti, avrebbe picchiato e minacciato con una pistola la vittima. Tanto ha dovuto patire un artigiano di Cellino San Marco. In manette un giovane di San Pietro Vernotico, Cristian Tarantino (22 anni)
BRINDISI – Convalidati gli arresti per Cosimo Giardino Fai, 50 anni, e Giovanni Buccarella, 83 anni, padre del boss Salvatore, soprannominato “Balla”, entrambi di Tuturano, accusati di avere estorto 1.500 euro all’azienda “Sds Infrastrutture Spa” di Terme Vigliatore, in provincia di Messina, impegnata nella realizzazione di un impianto di energia fotovoltaica in territorio di Tuturano.
BRINDISI – Non solo tremila euro al mese sino al termine dei lavori, ma anche ottomila euro di arretrati. La ditta “Buccarella & Fai” non concedeva sconti. Pure gli arretrati pretendeva per lasciar lavorare senza intoppi l’azienda “Eds Infrastrutture Spa” di Terme Vigliatore, in provincia di Messina. E se non avessero pagato? Attentati dinamitardi e colpi di arma da fuoco, medicina in genere assai convincente. Unica concessione: la suddivisione della cifra in rate di 1.500 euro l’una.
CEGLIE MESSAPICA – “Avevo lavorato a giornate per conto di Cosimo Santoro e qualche settimana fa sono andato a chiedere che saldasse le mie spettanze. Mi ha detto che non aveva soldi e me ne sono andato. Altro che estorsione, avanzo soldi da lui”. Martino Bruno, 30 anni, di Ceglie Messapica, operaio edile, è stato sentito questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Simona Panzera, nel carcere di Brindisi dov’è rinchiuso da alcuni giorni perché accusato di avere tentato di estorcere 3500 euro a Cosimo Santoro, imprenditore edile di Ceglie Messapica.
CEGLIE MESSAPICA – Sarà interrogato domani mattina, alle 10,30, nel carcere di Brindisi, dove si trova rinchiuso da sabato scorso, Bruno Martino, 30 anni, di Ceglie Messapica, arrestato dai carabinieri per avere cercato di estorcere 3.500 euro ad un imprenditore edile suo conterraneo. Il giovane, difeso dall’avvocato Cosimo Deleonardis, comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari Simona Panzera.
OSTUNI - La Cassazione ha confermato la sentenza di primo e secondo grado che aveva riconosciuto colpevoli di estorsione tre ostunesi (un quarto, Antonio Cirasino, 47 anni, ha già scontato la condanna). E sono stati immediatamente arrestati. Sono Cristiano Scarel, 28 anni, Biagio Sternatia, 27 anni, e Giuseppe Palmisano, 31 anni. La Suprema corte ha rigettato il loro ricorso e la sentenza, diventata definitiva, è stata immediatamente eseguita.
OSTUNI - Si sarebbe offerto come “protettore”, chiedendo in cambio alcune decine di euro al giorno, consumazioni comprese. Questa mattina, l’ennesima richiesta di denaro. E di fronte alla fermezza manifestata da un commerciante del posto (titolare insieme al fratello di un bar a due passi dalla centralissima Piazza della Libertà), sarebbe andato su tutte le furie. Per Onofrio Fortunato (46 anni, pregiudicato locale, personaggio di spicco nell’ambito della malavita locale) sono così scattate le manette.
VILLA CASTELLI – Imponevano buste paga infedeli ai dipendenti, e minacciarono gravemente un sindacalista della Fillea Cgil che cercava di tenere assemblee nella loro azienda. Per questa vicenda, che si svolse tra la fine del 2002 ed il febbraio del 2003, il tribunale di Martina Franca ha condannato una intera famiglia di imprenditori di Villa Castelli del settore dei materiali edili. I reati vanno dall’estorsione, alla tentata violenza privata, alle minacce e alle ingiurie.