BRINDISI - Silenzio, per tutti e nove i presunti trafficanti di droga arrestati dalla Guardia di Finanza all’alba di domenica scorsa. I nove, sei italiani e tre albanesi, sono comparsi dinanzi al gip Maurizio Saso stamani e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
BRINDISI - Sono due i piani paralleli che si sovrappongono nella misteriosa vicenda della scomparsa del geometra 42enne Vittorio Danese. Su uno sono in corso indagini di polizia, sull’altro solo ricerche condotte dall'autorità marittima competente.
BRINDISI – Un altro mistero sulla rotta Brindisi-Valona: da venerdì 15 marzo non si hanno più notizie del geometra brindisino Vittorio Danese, di 42 anni. Era partito assieme ad un albanese 62enne con una barca noleggiata. Indagano Mobile e Capitaneria.
VENEZIA – Il 31 luglio dello scorso anno 310 chilogrammi della tonnellata di marijuana trafficata degli indagati dell'operazione “Underground” condotta dalla questura di Venezia, che oggi ha portato all'arresto di 11 persone tra albanesi e italiani, furono sequestrati proprio nel porto di Brindisi.
Torna al centro delle cronache giudiziarie un personaggio di spicco del vecchio contrabbando che era rimasto sulla breccia anche dopo il crollo del traffico di sigarette tra i Balcani e la provincia di Brindisi, Albino Prudentino. E questa volta, dopo l'Operazione Ellas condotta dalla Finanza di Bari nel 2002, l'operazione Calipso condotta dal Ros dei carabinieri nel settembre 2010, sono ancora le "fiamme gialle", quelle di Brindisi, a puntare sull'organizzazione di Prudentino.
BRINDISI - Dopo i patteggiamenti della primissima ora arrivano anche le prime condanne al termine di un processo con rito abbreviato per traffico di stupefacenti e detenzione di armi, reati contestati nel corso dell’operazione Berat Dia II. La pena più alta è stata inflitta dal gup di Lecce, Vincenzo Brancato, a Giovanni Gerardi, 37 anni, che dovrà scontare 12 anni di carcere.
BRINDISI - Il “burattinaio” del traffico di ingenti quantitativi di droga dall’Albania in Italia, passando per la Puglia, ha rimediato 20 anni di carcere, incluso lo sconto di un terzo della pena. Si tratta di Emanuele Macchia, brindisino del rione Perrino di 37 anni, che, insieme ad altre 18 persone è stato condannato oggi dal gup di Lecce, Antonia Martalò, al termine di un processo con rito abbreviato. Come lui, ritenuto uno dei “capi” dell’associazione per delinquere sgominata in seguito a indagini condotte dal procuratore capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, sono stati ritenuti responsabili anche altri tre brindisini.
BRINDISI – Dovrà scontare una pena di un anno, sette mesi e 9 giorni di reclusione il 26enne brindisino di origini albanesi Aleksander Tushi, raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale di Lecce. Il provvedimenti restrittivo è stato eseguito nella giornata di oggi dai carabinieri della stazione principale di Brindisi. Il 26enne, accusato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, è stato rinchiuso nel carcere di Brindisi.
MESAGNE - Una spedizione in bici verso Est: Albania e Montenegro sono le mete dell'avventuroso ciclotour organizzato da Cicloamici nell’ambito del progetto TurGrate 2, all'insegna del turismo sostenibile. Si parte il 2 settembre prossimo, per una dieci giorni di escursioni per appassionati e non.
BRINDISI – Altra droga, altro clan. Altri cittadini di nazionalità albanese e italiani. Questa volta il traffico di droga partiva da Brindisi verso la Toscana, Lazio e Veneto. Dopo l’operazione di ieri del Nucleo di polizia tributaria con 15 arresti, oggi la compagnia del capoluogo ha sgominato un sodalizio criminale dedito allo spaccio e traffico di sostanza stupefacente tipo marijuana, e porto e detenzione illegale di armi formato da 13 persone di cui 2 italiani (un terzo è nel frattempo deceduto), 9 albanesi e un uomo di nazionalità serba.
MESAGNE - Albania, Roma, Mesagne. Il triangolo dello spaccio di droga è questo. La Guardia di Finanza – Comando Provinciale di Brindisi – in collaborazione con la Procura della Repubblica di Brindisi e la Direzione distrettuale antimafia di Lecce, ha sgominato un clan che al vertice aveva due fratelli e la madre degli stessi, dedito allo spaccio di cocaina e detenzione di armi, e tratto in arresto 13 persone, 8 albanesi (con due uomini ancora latitanti si sale a 10) e 5 mesagnesi. L’indagine denominata “The wall” è iniziata nel febbraio del 2010 e terminata nel luglio 2012. Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante della disponibilità di armi e porto e detenzione abusiva di armi.
BRINDISI - Quindici arresti oggi all'alba in escuzione di altrettante ordinanze si custodia cautelare in carcere a carico di indagati italiani e albanesi, nell'ambito dell'indagine denominata "The Wall" condotta dalla Guardia di Finanza di Brindisi su un b traffico di cocaina ed armi.
BARI - "Cresce nel porto di Bari l’offerta di traghetti e servizi marittimi per l’Albania. A partire da sabato 23 giugno, lo scalo del capoluogo pugliese si arricchisce ulteriormente con un nuovo collegamento dedicato al trasporto di merci rotabili e passeggeri con il porto di Durazzo". La notizia è stata diffusa dalla rivista specializzata Shippingonline, aveva parlato di questa decisione dell'armatore BrindisiReport.it il 16 aprile scorso. La nave è la European Voyager che è rimasta ferma a lungo alla banchina ex Feltrinelli nel Seno di Levante del porto di Brindisi e che ha servito per vari anni la Brindisi-Valona. L'operatore che gestisce la nuova linea Bari-Durazzo è brindisino.
BRINDISI - La sera del 26 aprile 2012, il personale della Capitaneria di Porto di Brindisi, della Agenzia delle Dogane e della Compagnia Guardia di Finanza di Brindisi, hanno effettuato un sequestro di 2 kg di datteri di mare provenienti dall'Albania, denunciando in seguito il detentore che era un cittadino albanese.
BRINDISI – Quando il peschereccio italiano ha affiancato il motoscafo di appena dieci metri che ondeggiava con i motori in panne, il comandante ha capito che la situazione non poteva essere risolta solo dal suo equipaggio, ed ha chiamato la Guardia Costiera. E’ cominciata così la sequenza di fatti che ha portato ieri mercoledì 7 marzo al secondo grosso sequestro di marijuana nelle acque brindisine. L’altro appena 20 giorni prima,il 16 febbraio, sulla spiaggia di Lido Morelli, nel parco naturale regionale tra i territori di Ostuni e Fasano: 1570 chili di droga. L’intensificazione del traffico di droga nel Canale d’Otranto non è una supposizione, il timore è che con gli stupefacenti viaggino anche armi. Infatti sul motoscafo sono state trovate munizioni cal. 7,62 parabellum, quello del Kalashnikov. Cinque gli albanesi catturati assieme alla loro imbarcazione, ma non è gente che parla.
BRINDISI - Brindisi Bene Comune denuncia il forte disagio dei passeggeri albanesi al Terminal a Costa Morena. Con una lettera all'Autorità Portuale ed inviata per conoscenza al Consolato albanese in Italia, Riccardo Rossi per il movimento Brindisi Bene Comune ha denunciato il trattamento inospitale, al limite del razzismo, riservato ai passeggeri albanesi, in transito da e per l'Albania costretti a rimanere all'addiaccio sul piazzale di Costa Morena anche in condizioni climatiche di estrema rigidità.
BRINDISI – L’ultima parola spetterà agli armatori, ma certo le compagnie cui fanno capo le due navi che collegano Brindisi a Valona, la Ionian Spirit e la Red Star One, non stanno ferme e si stanno già guardando intorno alla ricerca di una soluzione alternativa a quella attuale. Una soluzione che eviti i problemi che le navi stanno incontrando a Costa Morena e il muro contro muro con l’Autorità Portuale brindisina. Quest’oggi gli agenti dei due traghetti, Franco Aversa e Johnny Prudentino, si sono recati ad Otranto per valutare un possibile spostamento nel piccolo porto salentino
BRINDISI – “Stiamo imbarcando acqua, rischiamo di affondare”. E’ di questo tenore del grido d’allarme giunto al 112 dei carabinieri intorno alle 22 di mercoledì. Panico, nella notte sulla nave traghetto Red Star One, che da Valona (Albania) faceva rotta sul porto di Brindisi. Un oblò che si rompe improvvisamente, qualche schizzo d’acqua imbarcato a bordo, un passeggero ferito e scoppia il caos da sindrome “sciagura della Concordia”.
BRINDISI – Prendevano in consegna la droga in arrivo dalla Grecia e dall'Albania, la occultavano nelle campagne del Brindisino e successivamente la smistavano ai vari pusher della zona. Un vero e proprio ruolo di intermediazione nel traffico delle sostanze stupefacenti, quindi, quello assunto dalle undici persone che all'alba di questa mattina gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Lecce, sotto la direzione del procuratore Cataldo Motta, hanno trasferito in carcere (su ordinanza del gip Gianni Gallo) con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, detenzione e porto abusivo di armi.
BRINDISI - Investigatori degli uffici di Lecce e Bari della Direzione investigativa antimafia sono al lavoro dall'alba di oggi per eseguire undici ordinanze di custodia cautelare richieste dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo salentino. L'indagine riguarda un narcotraffico tra l'Albania ed il Salento, gestito da una frangia brindisina della Scu, sembra quella collegata ai fratelli Brandi, gruppo recentemente al centro di una sentenza di primo grado da parte del tribunale di Brindisi per attività criminose analoghe comprese nell'operazione Berat Dia, oltre che per estorsioni. Ulteriori notizie sull'operazione odierna, invece, saranno fornite direttamente alle 10 dai dirigenti della Dia e dal capo della Dda di Lecce, il procuratore Cataldo Motta.
LECCE – Da Valona a Spiaggiabella (Lecce) passando per Brindisi e Bari, per arrivare a Napoli e Taranto. E’ seguendo, in gran segreto per 5 anni, la rotta balcanica della droga, che la Guardia di Finanza di Lecce in collaborazione con lo Scico (il Servizio Centrale di Investigazione sulla criminalità organizzata delle fiamme gialle di Roma) ha messo a segno 29 arresti smantellando l’organizzazione criminale transnazionale, che avrebbe avuto il suo fulcro in Emanuele Macchia, brindisino 36enne. Si sarebbe occupato lui dello smistamento della sostanza stupefacente, sia essa marijuana, hashish, cocaina o eroina.
MESAGNE - Si svolgerà il 16 novembre prossimo di fronte alla sezione penale collegiale del Tribunale di Brindisi la prima udienza del processo per l’Operazione Calipso, condotta il 29 settembre 2010 dal Ros dei carabinieri contro uno dei due nuovi gruppi della Scu di Mesagne, quello capeggiato da Daniele Vicientino e da Ercole Penna, poi passato alla collaborazione con la giustizia, e con referenti in carcere i “colonnelli” Massimo Pasimeni e Antonio Vitale.
Come anticipato nella prima notizia, è la famiglia di trasportatori di Casarano proprietaria del traghetto Veronica, sequestrato oggi a Valona, quella coinvolta nell’indagine sul traffico di droga tra l’Albania e l’Italia al centro di un blitz scattato all’alba. Il gip salentino Ines Casciaro, su richiesta dei pm Guglielmo Cataldi e Giuseppe Capoccia, ha infatti ordinato l’arresto dei quattro fratelli Primiceri, tre dei quali sono stati già raggiunti dai provvedimenti restrittivi affidati ai carabinieri di Borgo San Lorenzo (Firenze), Casarano e del comando provinciale di Lecce.
BRINDISI – Seconda giornata del nuovo terminal delle navi per l’Albania a Costa Morena, e dopo il collaudo della serata inaugurale, quella di mercoledì, questa volta c’era il nuovo presidente dell’Authority, Hercules Haralambides, a constatare di persona il funzionamento di questa sistemazione dei traghetti per Valona, che per agenti e armatori è estremamente positivo.
BRINDISI – Il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides, ha convocato per lunedì prossimo una riunione tecnica con al centro l’ipotesi di spostamento anche dei traghetti per l’Albania a Costa Morena, ciò in seguito ai gravi disagi che si ripetono al terminal del Seno di Levante, denunciati da armatori e agenti marittimi, e al centro di una recente, dura protesta.