BRINDISI - L’ex questore di Brindisi, Francesco Forleo, 72 anni, versa in una condizione di“declino cognitivo grave e irreversibile” insomma in condizioni tali da non poter più stare “coscientemente” a processo. E’ quanto emerge dall’ultima perizia medica che è stata eseguita da Roberto Tatarella, docente di psichiatria dell’Università di Roma, nell’ambito del processo "bis" dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Taranto per i fatti accaduti nella notte tra il 13 e il 14 giugno del 1995, la cosiddetta “notte dei fuochi”, quando da un elicottero partirono dei colpi che uccisero lo scafista Vito Ferrarese (i cui famigliari sono parte civile, assistiti dall’avvocato Giuseppe Lanzalone), il quale pilotava un natante e che cercava di scampare ai controlli della polizia.
TORRE SANTA SUSANNA - “Quel Daniele, non è Melechì. E’ un'altra persona, per di più balbuziente”. La contestazione, mossa dall’avvocato difensore di Daniele Melechì, si riferisce a una conversazione tra uno dei luogotenenti del clan, per l’appunto Daniele Melechì, e il capo della presunta associazione per delinquere di stampo mafioso con base operativa nella masseria “Canali” di Torre Santa Susanna i cui componenti, dopo le condanne in primo grado, stanno affrontando il processo in appello, a Lecce.
BRINDISI - Al tempo pioveva oro, oggi piovono condanne. Pesantissime. A 15 dei 18 imputati per truffa e falso sono state inflitte dal Tribunale di Brindisi pene esemplari, per aver messo su un sistema fasullo attraverso quale si percepivanoindebitamente milioni di euro di contributi per le calamità naturali. Il conto più salato è quello che è stato presentato in primo grado ad Angela Cucci, 57 anni, moglie del defunto Vito Guarini, dirigente del settore Agricoltura della Provincia di Brindisi (indagato anche lui e deceduto prima della conclusione dell’inchiesta).
BRINDISI - Tre associazioni brindisine annunciano che il 12 dicembre, in apertura di processo, avanzeranno al tribunale richiesta di costituzione di parte civile contro gli imputati dell'inchiesta sulle dispersioni di polvere di carbone dall'area di stoccaggio scoperta all'interno della centrale Enel di Cerano e dal nastro trasportato del combustibile, vcondotta dalla procura di Brindisi, dalla Digos e dai carabinieri del Noe. Si tratta di Medicina Democratica, del Comitato Salute Pubblica e del movimento No al Carbone.
BRINDISI – Il 26 novembre prossimo il tribunale di Brindisi dovrebbe pronunciare la sentenza per il naufragio del 6 febbraio 2006 del cargo turco Hanife Ana sulla scogliera di Costa Merlata di Ostuni. Imputato per naufragio colposo il comandante del mercantile, il cittadino turco Ince Sevcan, da tempo contumace (e sembra anche irreperibile). Sevcan è accusato di non aver richiesto l’intervento dei rimorchiatori, anche se la nave aveva un’avaria ai motori. Il giorno del naufragio il mercantile, in rotta da Ravenna verso la Turchia, fu costretto a gettare l’ancora al largo della costa ostunese, ma la forte mareggiata di maestrale fece perdere l’ormeggio alla nave che andò ad incagliarsi sulla scogliera.
BRINDISI – Sulla questione Enel lo scontro tra centristi di stretta osservanza della linea Ferrarese, e il Pd è già un dato di fatto. Bisogna solo vedere se sono anche questa volta fuochi di Paglia come la storia dell’astensione degli assessori del Partito democratico dalle riunioni di giunta provinciale sino ad un chiarimento tra lo stesso Pd e il presidente, presto dimenticata senza che si sapesse se il chiarimento c’è poi stato, oppure se la contrapposizione è seria. Come si dovrebbe evincere dalla puntata odierna della guerra dei comunicati, in cui Udc e Noi Centro attaccano il Pd e lo trattano come il parente povero della comitiva, e in cui invece la risposta che giunge dal senatore Salvatore Tomaselli è molto più attenta all’unità della coalizione di quanto abbiano fatto i centristi, ma è anche una difesa chiara delle posizioni del sindaco Mimmo Consales.
BRINDISI - Per la società elettrica l'annuncio dell'intenzione della Provincia di costituzione di parte civile nel processo fissato per il 12 dicembre prossimo, relativo alla dispersione delle polveri di carbone dalla centrale di Cerano, non sta nè in cielo nè in terra. Come già anticipato da BrindisiReport.it, in serata Enel ha diramato una nota in cui esprime stupore per l'iniziativa di Massimo Ferrarese.
BRINDISI – Enel potrebbe uscire pressoché indenne, finanziariamente parlando, dal processo del 12 dicembre prossimo, in cui 15 imputati, tra i quali 12 dirigenti e quadri della società rispondono di inquinamento delle produzioni agricole dell’area circostante la centrale termoelettrica di Cerano e il nastro trasportatore del carbone che unisce la banchina del porto di Brindisi dove viene scaricato il minerale all’impianto energetico. Circostanza di cui l’accusa produrrà elementi probatori per il periodo 2000-2011 grazie alle indagini di Digos e Noe, e di una consulenza tecnica di ufficio, e in cui il pm individua anche gli estremi di una associazione per delinquere. Dovrebbero però essere il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, a spiegare se davvero il gruppo elettrico, dal punto di vista risarcitorio, è al sicuro dietro la blindatura di due accordi firmati qualche tempo fa dagli enti locali del territorio.
BRINDISI - “Come già anticipato la settimana scorsa ai segretari provinciali dei miei partiti – ha dichiarato questa mattina il presidente della Provincia Massimo Ferrarese - porterò all'attenzione della prossima giunta provinciale il provvedimento attraverso il quale la Provincia di Brindisi si costituirà parte civile nel procedimento penale a carico di alcuni dirigenti dell'Enel, nell'ambito del quale la Provincia ha ricevuto la notifica del decreto che fissa l'inizio del processo".
BRINDISI - Ci fu distrazione di capitali in favore di società inscatolate come una “matrioska”, e quindi anche una bancarotta fraudolenta da 3 milioni di euro reato per il quale sono stati condannati l’imprenditore Antonio Bozzetti, 71 anni, e la moglie Luigia Micelli, 65 anni, entrambi di Brindisi, il primo legale rappresentante della Tubisaldo Eco Industriale.
BRINDISI - Un atto sostitutivo di concessione demaniale marittima illegittimo perchè lo erano i requisiti prodotti dal richiedente, frutto di altri reati. Quindi la Brindisi Lng non aveva alcun titolo legale per poter occupare l'area dove poi aveva cominciato a realizzare la colmata per il rigassificatore di Capo Bianco. Questa la sintesi delle motivazioni della sentenza pronunciata dal tribunale di Brindisi al processo British Gas, che il fronte del no al progetto riprende, dopo il deposito avvenuto ieri.
BRINDISI - Confisca del complesso agrituristico Masseria Marangiulo in agro di Cisternino e otto anni di reclusione per la 57enne Angela Cucci, consorte del defunto funzionario della Provincia di Brindisi, settore agricoltura, Vito Guarini, e pene comprese tra i due anni e i tre anni e 8 mesi per tutti gli altri imputati. Sono queste le richieste formulate stamani dalla pubblica accusa al processo nato dalle due indagini ribattezzate "Pioggia d'oro", condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi.
LATIANO – Per l’Accusa sarebbe capace di intendere e di volere e quindi di reggere il peso delle colpe in sede di processo: è quanto ritiene, sulla base di una consulenza psichiatrica, il Pm della Procura della Repubblica di Brindisi Raffaele Casto, che ha chiesto a carico di Marcello Recchia (38 anni, di Latiano) il giudizio immediato per omicidio. L'uomo è accusato dell’assassinio della madre, Tommasina Ugolotti (77 anni), avvenuto il 16 febbraio scorso.
OSTUNI – Stroncata da una sospetta embolia polmonare, dopo un’operazione al femore eseguita nei giorni precedenti presso i nosocomio della Città bianca. Si spense così, il 14 novembre del 2008 all’ospedale di Francavilla Fontana, all’età di 77 anni, la professoressa Santa De Laurentis Specchia, preside in pensione, figura di alto profilo e carisma che per anni aveva diretto la scuola media San Carlo Borromeo, ad Ostuni. Una disgrazia sulla quale i familiari attendono che la Giustizia faccia chiarezza. Il processo è in corso presso la Sezione di Ostuni del Tribunale di Brindisi.
BRINDISI – Udienza saltata per manifesta incompatibilità del giudice monocratico. In aula, all’avvio di Acque Chiare bis, c’era però l’avvocato del Comune di Brindisi, Viola Messa, lì con la chiara intenzione chiedere al giudice la costituzione dell’ente come parte civile, contro i 222 imputati (proprietari delle villette del villaggio) che rispondono di lottizzazione abusiva negoziale in concorso.
BRINDISI - Autista della Stp rinviato a giudizio per sequestro di persona. Finirà a processo la vicenda di una passeggera di un autobus di linea a cui nonostante le reiterate richieste il conducente impedì di scendere dal mezzo. L'udienza è stata fissata dal giudice per le indagini preliminari per il 2 luglio prossimo dinanzi al tribunale di Brindisi. A processo l'autista 50enne della Società Trasporti Pubblici, Antonio Serinelli, accusato di sequestro di persona da una 45enne del capoluogo, assistita dall'avvocato Danilo Di Serio.
BRINDISI - Dieci anni di condizionamenti della vita economica e politica, una sorta di vita sospesa per lo sviluppo della città, di profonda incertezza. Ma ora con la sentenza del tribunale di Brindisi, e ancor prima con il rifiuto di un nuovo Nof a Brindisi Lng da parte del Comitato tecnico regionale della Puglia, è il momento che il governo nazionale ne prenda atto e revochi tutte le autorizzazioni al progetto. Lo dice il fronte ambientalista brindisino a commento delle vicende di questi giorni. Ecco il testo completo del comunicato ambientalista.
BRINDISI – Pronunciata nel pomeriggio la sentenza che fa calare il sipario sul processo British gas. La decisione dei Giudici: confisca dell’area sul quale insisteva il progetto del rigassificatore; condanna a cinque mesi (pena sospesa) per occupazione abusiva di area demaniale marittima a carico di Franco Fassio, presidente pro tempore di Bg Italia (a suo tempo arrestato assieme all'ex sindaco Giovanni Antonino, Scagliarini e ad altri due manager dell’epoca del gruppo inglese); assoluzione per gli imputati accusati di falso; riconosciuta la prescrizione, in riferimento al contestato reato di corruzione a carico di Antonino & Co, per decorrenza dei termini. Rigettate le richieste di risarcimento danni presentate dalle parti civili.
BRINDISI – Era finito in carcere nel gennaio 2010 insieme agli altri presunti componenti la banda del “Bar Chopin” di Tuturano. Per cinque di loro , in sede di rito abbreviato, nell’aprile dello scorso anno piovvero quarant’anni complessivi di carcere, su sentenza emessa dal giudice per l’udienza preliminare Giovanni Gallo.
BRINDISI – Giovanni Antonino e British Gas. British Gas e Giovanni Antonino. Difese intrecciate, in simbiosi: obiettivo, dimostrare che non ci fu corruzione. E non è una fatica inutile, stante la sopraggiunta prescrizione, né la ricerca della ripulitura definitiva dall’onta, bensì il presupposto per indebolire e disinnescare quell’imputazione di falso che a sua volta puntella in parte anche il reato che oggi sopravvive e ancora e blocca il cantiere di Capo Bianco dal lontano 12 febbraio 2007: l’occupazione abusiva di area demaniale marittima.
TARANTO – Il processo d’appello bis per i fatti della tragica notte tra il 13 e il 14 giugno del 1995, principio della fine di quello che per gli inquirenti fu e agì come settore deviato della questura di Brindisi, ha assunto oggi una piega molto seria per gli imputati. Davanti alla Corte d’Assise di appello di Taranto, indicata dalla Cassazione per la ricelebrazione del giudizio di secondo grado sull’uccisione del contrabbandiere brindisino Vito Ferrarese, il magistrato della procura generale ionica Antonella Montanaro ha sostenuto la tesi a carico dell’ex questore di Brindisi, Franco Forleo, dell’omicidio volontario con dolo. Ed ha chiesto per il funzionario 14 anni e 4 mesi di carcere.
BRINDISI - A proposito della decisione del commissario prefettizio del Comune di Brindisi, Bruno Pezzuto, di costituirsi parte civile nel procedimento penale contro i 227 propretari delle villette di Acque Chiare, quello in cui gli stessi compaiono come concorrenti nel reato di abusivismo edilizio negoziale, riceviamo e pubblichiamo una nota dell'avvocato Vittorio Rina, legale di parte dei proprietari, ai quali nel primo processo sulla vicenda del complesso turistico-alberghiero appena conclusosi con la confisca dell'intero patrimonio immobiliare (oltre che con la condanna di costruttore, notaio, progettista e dirigente comunale all'Urbanistica protempore), è stato invece negato ogni diritto al risarcimento da parte dello stesso Comune, cui il tribunale ha affidato l'area sequestrata e le strutture esistenti.
PERUGIA - Rinviato al 16 maggio prossimo il processo in Cassazione a Tiziana Deserto condannata a 15 anni di reclusione (tre condonati) per il concorso nell'omicidio della figlia Maria Geusa. La decisione è stata presa in seguito all'assenza per una lieve indisposizione di uno dei difensori della donna, l'avvocato Gianni Zaganelli. Il rinvio è stato chiesto e ottenuto dall'altro difensore della Deserto, l'avvocato Eugenio Zaganelli.
BRINDISI – Il pm Valeria Farina Valaori non ha fatto sconti. Al limite, valuterà il tribunale se ricorrano le condizioni. E su quella che gli investigatori e la procura descrissero come una banda di ladri, ricettatori, rapinatori e attentatori molto in carriera, si abbatte una valanga di richieste di pena. Pesantissime per i personaggi ritenuti all’apice di questa rete criminosa. E’ entrato stamani in dirittura finale, con la requisitoria della pubblica accusa, il processo nato dall’Operazione Terra Bruciata, condotta dalla squadra mobile della questura di Brindisi l’1 luglio del 2010, su indagini che avevano preso in considerazioni episodi avvenuti tra il 2006 e il 2007 nel capoluogo.
BRINDISI - Acque Chiare, l'inizio del secondo atto rinviato al 9 maggio, a urne delle elezioni comunali ancora fumanti (si vota il 6 e 7 maggio), con un nuovo sindaco e un mucchio di cocci da rimettere insieme. E forse con una decisione da rielaborare: quella della costituzione di parte civile del Comune di Brindisi contro i proprietari delle villette di Acque Chiare, anzi potenzialmente "ex" vista la confisca disposta dalla sentenza di primo grado letta martedì sera, e contro Vincenzo Romanazzi, il costruttore, ed il notaio Bruno Cafaro, l'istruttore dei rogiti.