BRINDISI – Non si dissolve il mistero dell’uomo che nel cuore della notte tra il 18 e il 19 maggio 2012 fu notato mentre spostava un cassonetto davanti alla scuola Morvillo Falcone, mentre tutti i testi hanno invece riconosciuto Giovanni Vantaggiato nel fotogramma della registrazione di una telecamera effettuata poco prima dello scoppio della bomba. Il dubbio su chi fosse l’individuo che trascinava il cassonetto è ancorato alla deposizione di Francesca Pietrafitta, che come l'altro teste Antonio Lioce si trovava in auto nei pressi del piazzale della scuola attorno all’1,30 del 19 maggio.
BRINDISI - Comincia una nuova udienza del processo per la strage del 19 maggio 2012 davanti all'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi. Chiamata a deporre stamani la moglie di Giovanni Vantaggiato, Giuseppina Marchello, originaria della provincia di Avellino e formalmente amministratrice della Marchello Carburanti Sas, l'impresa di famiglia. Le anticipazioni della vigilia dicono che sceglierà di avvalersi della facoltà di non rispondere.
BRINDISI - Per il Tribunale anche il pagamento in nero degli stipendi dei giocatori fu un sistema di distrazione delle somme. Il caso in questione è quello del Brindisi Calcio in epoca Salucci e del fallimento del 2004: oggi, a nove anni di distanza dai fatti, si è chiuso il primo grado del processo con due condanne per bancarotta fraudolenta.
BRINDISI - "Non c'è organicità tra l'attività del dipendente e dell'ente municipale, in caso di illecito". E' quanto ha sostenuto oggi l'avvocato Augusto Conte, legale che assiste il Comune di Brindisi, responsabile civile nel processo d'appello per la vicenda del villaggio Acque Chiare che si sta celebrando a Lecce. Conte al termine dell'arringa ha chiesto il rigetto dell'appello delle parti civili che avevano contestato la sentenza di primo grado nella parte in cui non ha concesso ai proprietari delle villette del villaggio finito sotto sequestro il risarcimento dei danni: in media 700 mila euro a testa, per circa 170 posizioni.
BRINDISI – E’ un giorno di testimonianze importanti, al processo per la strage del 19 maggio 2012 all’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi. Oltre quelle delle sorelle Vanessa e Veronica Capodieci ci sono tre persone che devono raccontare degli acquisti di congegni elettronici da parte di Giovanni Vantaggiato, e del commercio di gasolio per usi agricoli e riscaldamento, in cui si anniderebbe il movente dell’attentato. Non mancano le titubanze da parte di alcuni dei testi, e le contestazioni soprattutto delle parti civili per talune dichiarazioni considerate difformi da quanto affermato davanti alla polizia giudiziaria.
BRINDISI – Salve per miracolo, lei e la figlia. Lo ha raccontato stamani in aula al processo per la strage alla scuola Morvillo Falcone la teste Maria Luisa Congedo. “Avevo accompagnato a scuola mia figlia Chiara in auto, una Fiat Punto Evo nuova. Mi sono fermata a cinque o sei metri dal punto dove si trovava l’ordigno. Mia figlia è scesa dall’auto, ed ha fatto appena in tempo a varcare il cancello della scuola, quando la bomba è esplosa”.
BRINDISI – E’ Vanessa Capodieci che apre la quarta udienza del processo per la strage della scuola Morvillo Falcone. L’attentatore è assente anche oggi, a Vanessa e Veronica viene risparmiato l’impatto con l’uomo che ha tentato di uccidere loro e altre compagne, e che ha ucciso invece Melissa Bassi. Vanessa, che come la sorella non consente di essere ripresa e fotografata, ricorda tutto perfettamente. E ricostruisce i terribili secondi dell’esplosione avvenuta alle 07,42 del 19 maggio 2012.
BRINDISI – E’ stato il momento più duro per Rita Bassi, la mamma di Melissa, la deposizione di Federica Calabretti, la passeggera di un pullman proveniente da Perugia e arrivato a Brindisi pochi istanti prima dell'esplosione. La giovane testimone ha descritto la scena dell’attentato: "C'erano corpi carbonizzati, c'era Selena che veniva verso di me e gridava: Melissa, Melissa". La madre della giovanissima vittima ha chinato il capo, sostenuta dal marito Massimo.
BRINDISI – La terza udienza del processo per la strage del 19 maggio 2012 davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi comincia, come preannunciato dal suo difensore, Franco Orlando, con la gabbia dell’imputato vuota. Giovanni Vantaggiato stenta a presenziare al processo, aveva fatto sapere la difesa, perché è psichicamente e fisicamente non al pieno della sue facoltà. "Anche questa è tutta una strategia", ha detto prima dell’inizio dell’udienza Selena Greco, una delle compagne della sedicenne rimasta uccisa nell’attentato, Melissa Bassi, rimasta gravemente ferita con altre studentesse.
BRINDISI - Stavolta non ci sarà. Giovanni Vantaggiato non parteciperà alla terza udienza del processo per strage che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Brindisi. “E’ fuori di testa” spiega il suo avvocato, Franco Orlando che aggiunge “Gli ho sconsigliato di partecipare”. Si punta tutto insomma sulla presunta precarietà dello stato di salute mentale del 69enne di Copertino, in carcere dalla notte fra il 6 e il 7 giugno scorsi per l’attentato del 19 maggio davanti alla Morvillo Falcone e dal luglio scorso anche per la bomba fatta esplodere a Torre Santa Susanna il 24 febbraio 2008 per uccidere il suo ex socio in affari Cosimo Parato.
La difesa del vicequestore Pietro Antonacci condannato ieri per omicidio volontario impugnerà la sentenza della corte d’Assise d’appello di Taranto che ha condannato il funzionario, ex vicario della questura di Brindisi ed ex capo della Squadra mobile, a 15 anni e 4 mesi di reclusione.
BRINDISI – La premessa ha il sapore di un presagio: ci sono intercettazioni che dimostrerebbero che Giovanni Vantaggiato sta mettendo in atto una strategia per uscire di galera, per non affrontare il processo e per fingersi pazzo, ha esordito il presidente della Corte d’Assise di Brindisi, Domenico Cucchiara (a latere Francesco Aliffi) al momento della lettura dell’ordinanza. Le trascrizioni, fatte con una perizia, vanno acquisite agli atti, tanto per cominciare.
BRINDISI - La Corte d’Assise di Brindisi poco fa ha rigettato la richiesta di sottoporre ad una perizia psichiatrica di ufficio Giovanni Vantaggiato, il commerciante di carburanti di Copertino autore dell’attentato del 19 maggio scorso davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, in cui perse la vita la studentessa Melissa Bassi. L’istanza era stata presentata dal difensore Franco Orlando nella prima udienza del processo, giovedì scorso, e la Corte si era riservata di decidere.
CEGLIE MESSAPICA - Tutti assolti dall’accusa di rapina. E’ il verdetto del Tribunale di Brindisi su 5 cegliesi imputati di fatti risalenti al 2005 e ora liberi da un peso. Sette anni dopo arriva il verdetto ed è una decisione assolutoria. Non hanno commesso il fatto, nessuno degli imputati ha partecipato a quella rapina.
BRINDISI – La difesa di Giovanni Vantaggiato gioca le sue carte all’inizio del dibattimento, chiedendo una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento dei due attentati, distanti oltre quattro anni l’uno dall’altro, e la sua capacità di seguire il processo nella pienezza delle facoltà mentali. Inoltre, l’avvocato Franco Orlando ha chiesto di acquisire agli atti la perizia effettuata dal medico legale Alberto Tortorella sulle condizioni fisiche dello stragista. E in aula si è levato il mormorio di disappunto delle parti civili e delle parti lese.
BRINDISI - Il tentato omicidio di Cosimo Parato, avvenuto la mattina del 24 febbraio 2008 per mano di Giovanni Vantaggiato, che aveva collocato un ordigno in una bici parcheggiata nel vano di manovra di un condominio a Torre S.Susanna, resta accorpato al processo cominciato stamani per la strage alla scuola Morvillo Falcone.
BRINDISI – La prima scaramuccia al processo per l’attentato del 19 maggio 2012 alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi è tra l’avvocato di parte civile di Cosimo Parato, l’ex socio in attività illecite al quale Giovanni Vantaggiato tentò di chiudere la bocca con una bomba nascosta in una bicicletta, la mattina del 24 febbraio 2008, e la pubblica accusa. Il patrono di parte civile di Parato, Raffaele Missere, ha chiesto alla Corte d’Assise o di estendere anche ai reati commessi contro il proprio assistito l’aggravante delle finalità terroristiche contestate per la bomba all’Istituto professionale per i servizi sociali, oppure di stralciare dal processo principale il caso Parato.
BRINDISI – Parlando ai giornalisti ai margini dell’udienza del processo di apertura per l’attentato alla Morvillo falcone, il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, che rappresenta l’accusa assieme al sostituto Guglielmo Cataldi, sempre della procura antimafia salentina, ha detto di ritenere attendibile il movente addotto da Giovanni Vantaggiato, cioè quello del gesto di vendetta contro le istituzioni perché è una dichiarazione resa “contra se”.
BRINDISI - Il presidente della Corte d'Assise di Brindisi ha letto pochi minuti fa l'ordinanza con cui si ammettono le riprese video e le foto nell'aula del processo per la strage del 19 maggio 2012 davanti alla scuola Morvillo Falcone. Non potrà però essere ripreso o fotografato l'imputato Giovanni Vantaggiato, il quale - attraverso il proprio difensore - ha fatto sapere che non intende essere oggetto di immagini. Il processo è cominciato con le attività preliminari.
BRINDISI - Lo stragista Giovanni Vantaggiato è da alcuni minuti in aula, ma fotografi ed operatori sono stati invitati dal presidente della Corte d'Assise, Domenico Cucchiara, a non effettuare riprese e scatti prima che le parti prestino il proprio consenso. Il commerciante di carburanti di Copertino dopo il fermo nel giugno scorso ha ammesso di essere l'autore dell'attentato del 19 maggio 2012 alla Morvillo Falcone, e successivamente anche di aver tentato di uccidere l'ex socio Cosimo Parato con un ordigno nascosto in una bici, la mattina del 24 febbraio 2008.
BRINDISI - Scorre sotto le finestre della Morvillo Falcone, il cellulare con lo stragista diretto verso l'aula bunker della Corte d'Assise di Brindisi. E dalle finestre le compagne di Melissa gridano "vogliamo giustizia" e lanciano insulti contro Giovanni Vantaggiato. In aula in prima fila ci sono le vittime e i loro genitori.
BRINDISI - Scocca l'ora della giustizia per l'attentato del 19 maggio 2012 alla Morvillo Falcone. La parte retrostante della scuola presa di mira da Giovanni Vantaggiato si affaccia sulla strada di ingresso del tribunale, e le ragazze sono affacciate alle finestre aspettando lui, lo stragista, che arriva alle 9,05.
MESAGNE - "Domani sarà l'inizio di una lunga giustizia". Sono le parole di Selena Greco, una delle studentesse mesagnesi ferite nell'attentato del 19 maggio 2012 dinanzi la scuola Morvillo Falcone di Brindisi, alla vigilia dell'inizio del processo allo stragista, Giovanni Vantaggiato da Copertino. Saranno in aula come parti offese, Selena, insieme ai suoi genitori, Sabrina Ribezzi e Azzurra Camarda, tutte pronte a guardare negli occhi per la prima volta l'uomo che quel sabato mattina le ha fatte saltare in aria, uccidendo anche la loro compagna di vita e di scuola, Melissa Bassi di 16 anni.
BRINDISI - Non darà il consenso alle riprese televisive nell’aula di giustizia (la Metrangolo) all’interno della quale inizierà domattina alle 9.30 il processo a suo carico. Giovanni Vantaggiato, 69 anni fra qualche settimana, ha incontrato stamani nel carcere di Bari il suo avvocato, Franco Orlando, e ha ribadito che vuole esserci e che non intende cambiare idea. Salvo complicazioni.
BARI - Che la Regione Puglia non fosse indicata tra le parti offese, lo sapevano tutti, BrindisiReport.it lo ha evidenziato nel primo rigo del servizio di ieri sulla terza udienza del processo Enel. Ciò malgrado, su mandato del presidente Vendola ieri era stata chiesta l'ammissione come parte civile, istanza rigettata dal giudice monocratico Francesco Cacucci. E subito si è scatenata la bagarre, ipotizzando da destra e dal centro che la costituzione possa essere stata volutamente tardiva.