BRINDISI - Sì, nessun dubbio: il processo a Giovanni Vantaggiato si farà a Brindisi a due passi dal luogo della tragedia. Lo stragista, se vorrà essere in aula, dovrà tornare nella città che ha ferito a morte il 19 maggio scorso con tre bombole di esplosivo fatte brillare davanti alla scuola Morvillo Falcone. Ci saranno il padre di Melissa Bassi, la madre dietro i suoi occhiali scuri. Le ragazze dell’istituto professionale di Melissa. I giornalisti, un sacco di giornalisti, stando alle previsioni.
LATIANO - Per il perito del Tribunale di Brindisi è parzialmente incapace di intendere e volere Marcello Recchia, 39enne che il 16 febbraio del 2012 a Latiano uccise la madre di 77 anni, Tommasina Ugonotti, a colpi di forbici.
BRINDISI - Tempo scaduto. La Regione Puglia, che non era indicata come parte offesa, arriva in ritardo con la propria costituzione di parte civile e viene esclusa. Stessa sorte per quattro produttori agricoli di Cerano che non potranno rivendicare alcun danno subito, perché si sono uniti alla schiera di coloro che si ritengono lesi dall’azione di Enel Produzione solo il 7 gennaio scorso, quando i termini, in realtà, erano altri.
BRINDISI – Escono dal processo per la dispersione delle polveri di carbone Enel già alla terza udienza la Regione Puglia, per costituzione tardiva (l’istanza era stata depositata stamani), ma anche il movimento No al Carbone, il Wwf, Italia Nostra, Federutenti, il Comune di Trepuzzi e quattro produttori agricoli. Saranno parte civile invece Comune e Provincia di Brindisi, Greenpeace, Legambiente, l’associazione Salute Pubblica, Medicina Democratica, i Comuni di Torchiarolo e S. Pietro Vernotico, oltre ad alcune decine di agricoltori o loro eredi.
BRINDISI – Anche la Regione Puglia aggiunge la propria alle altre richieste di costituzione di parte civile avanzate da enti, associazioni e produttori agricoli al processo per i danni causati alle colture dalla dispersione delle polveri dal carbonile scoperto della centrale Enel di Cerano. La richiesta della Regione è stata depositata stamani dall’avvocato Marcello Falcone, presidente della Camera penale brindisina, in apertura della terza udienza del processo cominciato il 12 dicembre scorso, che vede imputati 13 dirigenti e quadri Enel e due imprenditori locali.
BRINDISI - L’accusa conferma le richieste: confisca per le villette del villaggio di Acque chiare e condanna per i quattro imputati. Le parti civili ribattono, puntando ancora una volta sulla buona fede dei proprietari delle case del complesso di contrada Torre Testa che è stato ritenuto da una sentenza di primo grado il frutto di una lottizzazione abusiva.
BRINDISI - Disperato per le persecuzioni di un uomo che pretendeva soldi, dopo un incidente stradale dubbio a tal punto da essere forse simulato, presentò denuncia recandosi allo sportello di Brindisi dell’associazione Antiracket Salento. Oggi l’associazione si è costituita parte civile nel processo con rito abbreviato che ha avuto inizio dinanzi al gup Maurizio Saso.
BRINDISI - La dispersione di polveri di carbone ha provocato senz'altro, secondo l'accusa rivolta a 13 dirigenti Enel e a due imprenditori di Brindisi, il danneggiamento dei terreni vicini al nastro trasportatore. Il nodo da sciogliere, per l'ammissione delle parti civili, è un altro. In seguito ai reati di getto pericoloso di cose e danneggiamento, c'è stato anche un danno ambientale più generale al territorio? I difensori degli imputati sostengono che non sia questa una tesi condivisibile.
BRINDISI - Nessuna obiezione, all'infuori del capo di imputazione indicato nell'istanza di costituzione di parte civile presentata dal Comune che, secondo il pm Giuseppe De Nozza, non è corretto. Da rivedere altresì anche la questione del danno ambientale indicata dalla Provincia che ha chiesto danni per 500 milioni di euro. Rischia quindi l'esclusione il Comune di Brindisi dal processo ai 13 dirigenti Enel e due imprenditori locali (i legali rappresentanti delle ditte Nubile e Cannone) che si sta svolgendo davanti al giudice monocratico di Brindisi, Francesco Cacucci.
BRINDISI - Ci sono l’assessore regionale all’Urbanistica Angela Barbanente e l’ex sindaco Giovanni Antonino tra i testi citati dall’accusa nel processo sul villaggio Acque Chiare che coinvolge 222 proprietari, imputati per concorso in lottizzazione abusiva negoziale. E’ lo stesso procedimento in cui essi stessi sono parti civili relativamente all’ipotesi di truffa, reato contestato al il costruttore Vincenzo Romanazzi e al notaio Bruno Romano Cafaro.
BRINDISI - Droga a fiumi dalle Alpi fino al tacco d’Italia, e condanne pesanti per traffico e per singoli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, business finito sotto la lente dei magistrati della Dda di Lecce. Nel pomeriggio di oggi il collegio presieduto dal giudice Francesco Aliffi, ha messo il punto, in primo grado al processo “Appia” nato da un’inchiesta che nel 2010 portò all’arresto di 13 persone. Sono nove condanne e una sola assoluzione.
CAROVIGNO - Fuori dall’ufficio per il tempo di un caffè? Non è reato, in quanto non c’è alcun danno economico per la pubblica amministrazione. Anche se il lavoratore non ha badato a timbrare il cartellino per escludere la “pausa” dall’orario di lavoro, e dallo stipendio. E’ quanto ritiene il gup di Brindisi, Paola Liaci, che ha assolto dall’accusa di truffa una dipendente della Asl in servizio a Carovigno (Brindisi) finita sotto inchiesta insieme ad altre 14 persone per assenteismo.
BRINDISI - Correva l'anno 1119 e un pugno di cavalieri, con la città del re Davide nel cuore, con la luce della fede negli occhi, con la croce colore del sangue ricamata su bianchi mantelli indossati su lucenti armature e con le affilate spade impugnate nelle mani, difendevano, a costo della propria vita, i luoghi santi e i devoti cristiani che dall'Europa si recavano in pellegrinaggio nella terra in cui visse e morì il Signore, la Palestina, venendo lì aggrediti e derubati da predoni musulmani.
BRINDISI – Dal punto di vista della cosiddetta ragion politica, l’assenza del Ministero dell’Ambiente oggi all’udienza di apertura per la dispersione delle polveri di carbone dalla centrale Enel di Cerano, non desta scandalo. Dal punto di vista del diritto di un territorio ad un ambiente salubre, e quindi ad ottenere il massimo delle tecnologie mitigatrici da una grande società – che è il nocciolo della vicenda – il silenzio del ministro Corrado Clini sul caso è assordante. Perché l’apertura del resoconto della giornata con questa notizia? Perché il Ministero dell’Ambiente è al primo posto nell’elenco delle parti offese depositato dal pubblico ministero Giuseppe De Nozza. L’avvocatura dello Stato farebbe comunque in tempo a presentarsi alla prossima udienza, quella del 7 gennaio 2013.
BRINDISI – Su istanza della difesa di parte dei manager Enel, in difficoltà per giungere nella prima mattinata da Roma, l’udienza odierna di apertura del processo per la dispersione delle polveri di carbone dal deposito scoperto della centrale di Cerano, nato da una indagine della Digos e della procura di Brindisi, con decine di parti lese che chiederanno di essere ammesse come parti civili, è stata spostata alla tarda mattinata. Le parti saranno chiamate dal giudice monocratico Cacucci non prima delle 12, ma si prevede anche ad ora più tarda a causa delle decine di processi a ruolo stamani.
BRINDISI – “Il movimento No al Carbone insieme a Salute Pubblica e Medicina Democratica saranno all'interno dell'aula a chiedere la costituzione di parte civile e saremo anche fuori in un presidio pacifico”, annuncia lo stesso Nac in un comunicato in vista della prima udienza fissata per mercoledì 12 dicembre, dopodomani davanti al tribunale di Brindisi, del processo per la dispersione delle ceneri dal carbonile di Enel Cerano.
BRINDISI - “Per me la coca è meglio del sesso” dicevano al telefono i presunti trafficanti che la compravano al Nord per smerciarla a Brindisi e dintorni. Per quelle partite di coca sono finiti in carcere nell’ottobre del 2010 al termine di una indagine dell'Arma locale. Per dieci degli imputati per quelle vicende il processo si concluderà lunedì prossimo con una sentenza, mentre oggi il pm Alberto Santacatterina, al termine della requisitoria ha formulato le richieste di condanna: la più alta è pari a quindici anni, per Antonio Guzzo, 31 anni, di Brindisi, difeso dall’avvocato Laura Beltrami.
BRINDISI - L’ambulanza si fermò, perché la sorella e tutrice legale di un uomo colto da malore garantì per lui: era in buone condizioni, almeno così sembrava. Il medico e i sanitari del 118 lo lasciarono andare, dopo le prime cure, perché apparentemente non c’era alcun pericolo. Il giorno dopo le condizioni dello stesso, affetto da varie patologie, si aggravarono fino a che il suo cuore non cessò di battere.
FRANCAVILLA FONTANA - “Nessun rito per le affiliazioni, nessun grado, ma so che faceva parte della Scu, lo avevo sentito dire”. Ha parlato in videoconferenza oggi di “Zio Carlone” l’ultimo dei pentiti, il mesagnese Cosimo Giovanni Guarini, alias Maradona, durante l’udienza del processo con rito abbreviato a carico di Giancarlo Capobianco, francavillese, il re dei casalinghi che sarebbe stato il riferimento di Ercole Penna, detto Lino lu biondu per Francavilla Fontana, di Gaetano Leo, e di Salvatore Capuano.
SAN VITO DEI NORMANNI - Marito e amante, imputati nello stesso processo, sono stati entrambi assolti l’uno dal reato di molestie e l’altro invece dall’accusa ben più infamante di violenza sessuale. I fatti, piuttosto intricati, sono stati affrontati in un dibattimento che si è celebrato a porte chiuse e che si è concluso stamani a Brindisi.
BRINDISI – Comparirà davanti alla Corte d’Assise di Brindisi il 17 gennaio prossimo lo stragista dell’Istituto professionale Morvillo Falcone, Giovanni Vantaggiato. Questa la data fissata dal giudice delle indagini preliminari Ines Casciaro a fronte della richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce.
BRINDISI - Si chiude con la prescrizione per tre imputati, due assoluzioni e una sola condanna per falso, in primo grado, la vicenda del doppio finanziamento da più di 3 milioni di euro con i fondi Por Puglia 2000 - 2006 ottenuto per la realizzazione del Centro gestionale e di servizi per le aziende in zona industriale dal Sisri, oggi Asi (Area di sviluppo industriale), per cui 5 dirigenti hanno affrontato un processo per truffa.
CEGLIE MESSAPICA - Documenti e soldi spariti prima di chiudere baracca. I titolari di una azienda tessile di Ceglie Messapica che, dopo il fallimento del 2006, avrebbero occultato ogni spicciolo (sarebbero circa 30 milioni delle vecchie lire) sono stati oggi condannati a pene piuttosto pesanti per bancarotta fraudolenta.
FASANO - Hanno scelto di essere giudicati allo stato degli atti i tre dirigenti delle Terme di Torre Canne che sono alla sbarra per tre morti sospette e numerosi altri ricoveri dovuti a una presunta contaminazione da “pseudomonas” delle acque utilizzate per le inalazioni. Il rito abbreviato sarà celebrato davanti al gup Tea Verderosa il prossimo 5 febbraio. Le parti civili sono più di settanta.
FASANO - La masseria di Roberto Donadoni “va confiscata”. L’ex ct della nazionale, ora allenatore del Parma, inoltre, “va condannato” per le opere non autorizzate eseguite durante la ristrutturazione della tenuta, a Fasano, quindi per abusi edilizi e per lottizzazione abusiva, in concorso con la moglie, Cristina Radice.