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Martedì, 30 Aprile 2024
Calcio

Cessione Brindisi Fc, Pozzessere: "La trattativa c'è, un mese di tempo e tireremo le somme"

Il vicepresidente fa il punto della situazione sul calcio brindisino, fresco di retrocessione in D. Interviene anche Lorenzo Arigliano: "La mia famiglia ha speso tutti i denari che aveva"

BRINDISI – Damiano Pozzessere chiede un altro mese di tempo per capire cosa ne sarà del calcio brindisino. Il vicepresidente del Brindisi Fc ha annunciato che è in corso una trattativa con degli imprenditori interessati a rilevare il sodalizio biancazzurro. Dopo alcune settimane di silenzio, Pozzessere ha fatto il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso l’Hotel Orientale, in presenza di alcune decine di tifosi.
Nella giornata di ieri, nonostante la vittoria in casa del Crotone, il Brindisi è retrocesso matematicamente in Serie D, con tre giornate di anticipo. Tale epilogo di un campionato da incubo era scritto da settimane. Ma ora ci si interroga su quel che sarà di un club che non riesce a onorare gli adempimenti sia nei confronti dei propri tesserati che della federazione.

Damiano Pozzessere-2

Da più di un mese Pozzessere è l’unica voce e l’unico volto della società, nonostante non disponga di alcuna quota. La srl è infatti nelle mani della famiglia Arigliano, che da tempo non interviene pubblicamente. Lorenzo Arigliano (padre del presidente Daniele e del socio Teodoro) ha assistito all’incontro con la stampa e con i tifosi, prendendo la parola.

"Trattativa aperta ma non possiamo sbilanciarci"

Oltre un’ora di conferenza è stata sufficiente per comprendere che non vi è alcuna certezza. Pozzessere rimarca di aver dato il proprio contributo economico, sia tramite la sua azienda che a livello personale, pur essendosi trovato spesso in disaccordo “con atteggiamenti o posizioni della società”. Adesso è lui a trattare con questi imprenditori che starebbero valutando l’acquisto del Brindisi. Nulla trapela sull’identità dei potenziali acquirenti. La trattativa è circondata da massimo riserbo. Pozzessere chiede un altro mese di tempo “per vedere, si spera, la fumata bianca”. “Non voglio illudere nessuno – precisa – la trattativa è aperta ma non possiamo sbilanciarci in nessun modo”.

I tifosi presenti (2)

Pozzessere ricorda che più volte la famiglia Arigliano ha dato la propria disponibilità a cedere interamente la società. La volontà della proprietà sarebbe quella di recuperare la fideiussione da 300mila euro versata a luglio 2023, quando la squadra è stata iscritta al campionato. Va ricordato però che tale somma resterà vincolata alla federazione, fin quando il club non dimostrerà di aver pagato giocatori ed imposte. E poi c’è una situazione debitoria complessiva superiore ai 500mila euro, di cui non viene fornita la cifra precisa.

“La mia famiglia – afferma il vicepresidente - senza alcun obbligo legale si è spesa per questa realtà. Ora è il momento tutti insieme di tirare una linea e guardare al futuro. Io sono ottimista. Ma se fra un mese non ci saranno novità positive della trattativa e nessuno si sarà avvicinato, farò le mie opportune valutazioni”. A domanda se, da solo, sarebbe disposto a farsi carico della società in un campionato di Serie D, Pozzessere risponde: “Probabilmente sarebbe un carico che non mi prenderei”.

Lorenzo Arigliano: "Cediamo la società gratuitamente"

I tifosi e i giornalisti hanno chiesto come mai si sia arrivati a questo punto. Per quale motivo la proprietà non abbia chiesto pubblicamente aiuto mesi fa, quando vi erano ancora i margini per cercare una soluzione. Per quale motivo in estate non si sia cercato di allargare la compagine societaria, aprendo le porte ad altri soci. E’ stato Lorenzo Arigliano a rispondere. “Da luglio – afferma Arigliano – cerco imprenditori da far avvicinare al Brindisi. Sono andato in 300 aziende. Nessuno si è avvicinato. Un imprenditore ha fatto un’offerta che abbiamo accettato, ma dopo un’ora ha rifiutato. Un altro ha fatto un’offerta e il penultimo giorno prima della scadenza, ha detto no”. 

Lorenzo Arigliano-3

E poi ancora: “Abbiamo avuto gente nella società che ha remato contro”. “Non siamo stati capaci - ammette Lorenzo Arigliano - a gestire queste cose. Noi ce ne assumiamo le colpe. La famiglia ha speso tutti i denari che aveva. Non ci siamo arricchiti. Abbiamo deciso di cedere la società gratuitamente”. Per quanto riguarda le scadenze di febbraio, il ritardo nei pagamenti, con conseguente deferimento da parte della procura federale, sarebbe dovuto a un errore nell'inserimento del codice fiscale. 

Pozzessere: "Silenzio complice di tutto ciò"

Durante la conferenza si è aperta anche una dialettica fra Pozzessere e i giornalisti. Il vicepresidente ha infatti dichiarato che “tutti ma proprio tutti, compresa la stampa, sapevano delle limitate risorse economiche della società”. “In cambio - prosegue - abbiamo ottenuto silenzio. Un silenzio che forse è stato complice di tutto ciò (poi però smorsa i toni, chiarendo di non voler puntare il dito contro nessuno, men che meno nei confronti dei giornalisti, ndr)”.

Ma è bene ricordare che il presidente Arigliano, nel corso della conferenza stampa dello scorso gennaio, disse che la società era nelle condizioni economiche di portare a termine il campionato. Il primo allarme fu lanciato dal socio Teodoro lo scorso 14 febbraio, dopo il pari a Castellamare di Stabia, a situazione già compromessa. Adesso si è alle prese con un dispoerato tentativo di salvataggio. Tutto ciò sconcerta la tifoseria, che dopo aver atteso per 33 anni il ritorno in Serie C, mai poteva pensare di ritrovarsi nuovamente sull'orlo del baratro.

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