Sgomberato definitivamente l'appartamento di 6 vani (ex Iacp ora Arca Nord Salento) dove vivevano i famigliari di Giancarlo Capobianco, 52 anni, alias Zio Carlone, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della frangia mesagnese della Sacra corona unita, alloggio sequestrato nell'ottobre del 2013 nell'ambito di un provvedimento disposto dal tribunale di Brindisi
L’ergastolo? Non è detto. Perché se sarà ‘ribadito’ dovrà essere meglio motivato, ad ogni modo una Corte d’Assise d’Appello in composizione diversa da quella che si è già espressa, dovrà meglio valutare le aggravanti oltre che il trattamento sanzionatorio.
Se a parlare Francesco Campana, anche se quel che dice giunge de relato, è un conto. Se invece è il fratello Antonio, che non ha la sua stessa posizione apicale nella Scu brindisina, almeno non secondo quanto emerso da indagini e processi, allora l'attendibilità dell'informazione risulta un po' più fragile.
Erano armi dell'arsenale griffato Scu, lo erano secondo l'accusa e anche a parere del gup del tribunale di Lecce, Giovanni Gallo, ha condannato quattro persone, tra cui un pentito, per il possesso di armi destinate alla Sacra corona unita.
Confermati i tre ergastoli per Giuseppe Tedesco (Capu ti bomba) Pasquale Orlando (Yo-Yo) e per Daniele Giglio, annullata con rinvio la sentenza di condanna a 27 anni per Vito Di Emidio, detto Bullone, pentito e reo confesso, "alleggerito" dei reati compiuti in materia di armi
La Corte d'Assise non è competente a giudicare chi risponde soltanto di lesioni gravi": è quanto è stato deciso con ordinanza nella prima udienza del processo con rito ordinario, strada scelta da sei imputati, per i delitti Scu che erano rimasti irrisolti dagli anni Novanta ai giorni nostri
Carcere a vita, nonostante lo sconto di pena previsto dal rito, per cinque presunti esponenti Scu., pene fino a 12 anni per gli altri. E’ il conto presentato dall’accusa a 15 dei 22 “affiliati” alla Sacra corona unita che avrebbero compiuto a vario titolo 4 omicidi e 6 ferimenti dal 1998 al 2010.
I carabinieri di Brindisi stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 12 persone ritenute esponenti della Sacra corona unita e dedite allo spaccio di droga e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Nessun contributo o aiuto concreto fornito all'ex poliziotto attore per la sua latitanza da Nicola Barletta, uno dei quattro destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip di Lecce su richiesta della Dda.
Pene fino a 4 anni per tre presunti armieri. Ai pentiti 2 comprensivi anche degli sconti per la collaborazione. In quattro, tra cui Zio Carlone, stanno affrontando il processo con rito ordinario al Tribunale di Brindisi.
E' il gestore di un hotel in quel di Mesagne ed è stato indicato dal pentito Ercole Penna come persona "a disposizione dell'organizzazione perché in grado di fornirci un appoggio logistico quando necessario".
Leccio, roverella, sughera, lentisco, carrubo, melograno, melocotogno, perastro, ginestra queste alcune delle piante del Corpo Forestale dello Stato e dell'associazione Passo di Terra di Ceglie Messapica che oggi, 180 bambini pianteranno
Tutti assolti con formula piena, così come anche la pubblica accusa aveva richiesto. Si è chiuso così oggi uno dei processi a carico di Massimo Pasimeni, alias Piccolo Dente, ritenuto uno degli esponenti di spicco della Scu di Mesagne, e imputato insieme ad altre cinque persone, tra cui la moglie, Gioconda Giannuzzo
Arriva il conto dell'accusa per i "cugini" nonché "rivali" in chiave Scu del gruppo di presunti esponenti di un altro clan di stanza a San Pietro Vernotico che era stato azzerato. Oggi le richieste di pena, fino a 18 anni di reclusione, del pm della Dda di Lecce
Solo parzialmente "ritoccata" in appello, ma unicamente perché esclusa in alcuni casi la qualifica di "capo e promotore", la sentenza di primo grado per quanti avevano scelto il rito ordinario nel processo nato dall'inchiesta Calypso
Hanno parlato tutti e tutti hanno ricondotto a un ambito del tutto personale la querelle sorta con la fioraia e regolata, secondo l’accusa, con metodi “mafiosi”.
"Veniamo per conto di Carlo Cantanna (boss della Scu, ndr) ci devi dare duemila euro, giovedì veniamo a prendere i soldi". Giovedì, ad attenderli, c'erano i carabinieri.
Puntano quasi tutti, tranne 13, allo sconto di un terzo della pena in caso di condanna gli imputati nel procedimento Game Over, la nuova Scu di Raffaele Renna, detto Puffo,
Tutti (o quasi) ai domiciliari gli indagati i cui ricorsi delle difese si sono discussi oggi dinanzi al Tribunale del Riesame di Brindisi. Libero Patricelli.
Omicidi e ferimenti in chiave Scu: tutti a processo i 22 imputati per cui il pm della Dda Alberto Santacatterina aveva chiesto il rinvio a giudizio. Oggi si è celebrata a Lecce l'udienza preliminare davanti al gup Antonia Martalò.
Molto dimagrito, seduto al banco dei testimoni, ha parlato al microfono con un fil di voce: “In carcere non mi danno le medicine che mi servono per stare bene, soffro di patologie molto gravi".
L’unico famigliare delle vittime della furia omicida della Scu a costituirsi parte civile, nel corso dell’udienza preliminare celebrata oggi, è un pentito oltre che un ex killer: si tratta di Massimo D’Amico, alias Uomo tigre. Un imputato assente per motivi di studio: ha sostenuto oggi l'esame di Sociologia della devianza.
"Inammissibilità totale". L'ultima parola in fase cautelare sul paradigma Mesagne terra di Scu, la pone la Suprema Corte che liquida così la teoria ostinatamente portata avanti dalla Dda di Lecce sulla posizione di due presunti usurai e nel contempo estorsori di Brindisi
A casa non c'era giovedì mattina (18 settembre) quando gli uomini in divisa sono andati a cercarlo per condurlo in carcere in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per usura. Si è presentato al Pronto soccorso dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce nel pomeriggio.