Con i soldi dell’attività di traffico e spaccio di droga mantenevano i detenuti, ma solo quelli formalmente affiliati alla Sacra corona unita e le rispettive famiglie. Ma non solo: si occupavano di pestaggi, di estorsioni, intimidazioni. Perfino di un omicidio.
LECCE - Mafia, furti, rapine e droga: dalle prime luci dell’alba, 80 militari della guardia di finanza di Brindisi, in sinergia con le componenti specialistiche del corpo, stanno eseguendo 15 provvedimenti di custodia cautelare e diverse perquisizioni.
BRINDISI - I poliziotti della Squadra mobile di Brindisi, del commissariato di Mesagne, e i carabinieri del comando provinciale di Brindisi insieme ai militari del Reparto operativo speciale hanno eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare in tutt’Italia. Fra gli indagati c’è Francesco Campana, ritenuto uno dei capi della frangia brindisina della Scu.
BRINDISI - Arrivano le prime richieste di pena, sconto e continuazione computati, per i presunti appartenenti alla Scu di ultima generazione finiti nell’inchiesta Die Hard del pm Alberto Santacatterina. Si tratta dei dieci che hanno scelto di essere processati con rito abbreviato.
MESAGNE - Non c’è dubbio. La Sacra corona unita degli anni Duemila rifiutava i riti di affiliazione, i gradi e simili formalismi. Di mafia si trattava, comunque, stando alla decisione del Tribunale di Brindisi in composizione collegiale che oggi ha inflitto condanne pesanti.
BRINDISI - Aiace, il latitante catturato nel Tarantino poco prima di Pasqua, sarà sottoposto a visita medica. Il gip di Taranto, infatti, ha autorizzato uno specialista di parte a visitare Giuseppe Giordano, 42 anni, accogliendo quindi la richiesta dell’avvocato che lo assiste, Ladislao Massari.
BRINDISI - Richieste di pene varianti tra i 26 anni per Daniele Vicientino, i 16 per Albino Prudentino e i 14 per altri imputati hanno concluso oggi l'arringa del pm Alberto Santacatterina al processo nato dall'operazione del Ros del 29 settembre 2010, contro quel clan della Scu al quale era possibile affiliarsi senza più alcun rito.
BRINDISI - La direzione distrettuale antimafia di Lecce ha chiuso le indagini a carico di venti persone, tutte del Brindisino, accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso per aver fatto parte della Scu, fino al 2010.
OSTUNI – Si è costituito oggi ai carabinieri a Lecce uno dei due fratelli Prudentino, Angelo di 39 anni, risultato irreperibile il giorno del blitz “Fast Line” del 4 marzo, condotto dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi.
TORRE S. SUSANNA - Quelli di contrada Canali avevano costituito un clan, affiliato alla Scu, che faceva affari con le armi, con il traffico di droga, le intimidazioni ma soprattutto tentò di infiltrarsi nella gestione della cosa pubblica, per investire in un business apparentemente lecito, quello delle energie alternative e in particolare degli impianti eolici.
Torna al centro delle cronache giudiziarie un personaggio di spicco del vecchio contrabbando che era rimasto sulla breccia anche dopo il crollo del traffico di sigarette tra i Balcani e la provincia di Brindisi, Albino Prudentino. E questa volta, dopo l'Operazione Ellas condotta dalla Finanza di Bari nel 2002, l'operazione Calipso condotta dal Ros dei carabinieri nel settembre 2010, sono ancora le "fiamme gialle", quelle di Brindisi, a puntare sull'organizzazione di Prudentino.
BARI - Era stato assolto in primo grado dall’accusa di mafia e di omicidio, il re delle “bionde”, l’ostunese Francesco Prudentino, detto “Ciccio la busta”. Oggi la Corte d’Assise d’Appello di Bari ha ribaltato quel verdetto, pronunciando una condanna a una pena di 7 anni di reclusione per Prudentino, sia per associazione per delinquere di stampo mafioso che per l’uccisione di Vladimir Jelenic, detto Vania, il ventiduenne montenegrino ucciso la notte tra il 23 e il 24 ottobre del 1995 a Bar, in Montenegro.
LECCE - La furia dei parenti, dopo la raffica di conferme in appello, si è riversata sull’incolpevole sostituto dell’avvocato del pentito ‘Bullone’, contro cui sono state lanciate invettive d’ogni genere. Alla fine, per calmare il caos all’esterno del carcere di Lecce, nella cui aula bunker si è celebrato il secondo grado del processo sugli omicidi firmati dalla Scu brindisina, sono intervenuti gli agenti della sezione Volanti della questura salentina.
L’anello di congiunzione tra la Scu brindisina e quella leccese, ma non solo. Un giovane in grado di interloquire con la criminalità albanese per i traffici di droga, personaggio evidentemente ‘chiave’ negli assetti criminali salentini. Raffaele Martena, 27 anni, di Tuturano,dal 2010 a oggi è stato arrestato un bel po’ di volte, almeno una decina e quasi sempre per traffico di sostanze stupefacenti.
MESAGNE - E’ uno dei capisaldi della narrazione di Ercole Penna, oltre che un punto fermo sulla sua attendibilità di collaboratore di giustizia. L’omicidio del 62enne Giancarlo Salati, detto Menzarecchia, ucciso a bastonate, è stato svelato proprio grazie alle dichiarazioni di Lino Lu Biondu, mesagnese, che nel novembre 2010 ha deciso di collaborare con la giustizia: stamattina a Lecce si è celebrata l’udienza preliminare per cinque imputati.
Con altre tre condanne in primo grado al termine di un altro scampolo del processo Last Minute, si chiude un altro capitolo di storia recente della malavita organizzata e trova conferma (naturalmente si tratta di una sentenza non definitiva) il ritratto della nuova Scu fatto dall’ultimo dei pentiti, Ercole Penna. Oggi è stata la volta di Giancarlo Capobianco, l’imprenditore di Francavilla Fontana che pare proprio fosse il referente, non formalmente affiliato, per la città degli Imperiali.
ERCHIE – Nuovamente arrestati per usura ed estorsione aggrava continuata ai danni di un assicuratore di Erchie, P.M., il 45enne di San Pancrazio Salentini, Gianfranco Mezzolla, e Angelo Librato di 32 anni, di Mesagne, che per le stesse circostanze erano già stati fermati l’1 ottobre scorso dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, e rimessi in libertà per un vizio di forma il 16 ottobre successivo.
TUTURANO - Non aveva ruolo di capo e promotore dell'associazione di stampo mafioso che fu sgominata alla fine del 2010 nel blitz Last Minute. E' per questo che Angelo Buccarella, 34 anni, figlio del boss Salvatore, di Tuturano è ritornato oggi in libertà su decisione del Tribunale del Riesame di Lecce che ha accolto il ricorso dell'avvocato Ladislao Massari che lo difende.
Se la ‘ndrangheta è una holding, della Scu non restano che le briciole. La Puglia, oggi, con la sua ricchezza turistica potrebbe fare gola alla multinazionale calabrese dei traffici illeciti.I destini della punta e del tacco d’Italia sono legati a filo doppio dai primi anni Ottanta, e i rapporti di buon vicinato tra ‘ndrine e gruppi della Sacra corona unita, sono ritornati di attualità. C’è un magistrato che conosce bene entrambe le facce della medaglia. E’ Leonardo Leone de Castris, oggi capo della procura di Rossano Calabro, ieri pm antimafia a Brindisi, territorio che a fatica si è scrollato di dosso il marchio di culla della Scu. E se ciò è stato possibile, è perché con maxi operazioni come lo fu Mediana, si riuscì a fare pulizia.
FRANCAVILLA FONTANA – Un ordine di esecuzione pena ha tolto dalla circolazione oggi a Francavilla Fontana un personaggio che negli ultimi anni era stato costantemente al centro del vortice di vicende a affari malavitosi che hanno segnato le cronache cittadine. Cosimo Rochira, 35 anni, ne ha ancora 8 da scontare per una storia in cui è stato condannato per omicidio, tentato omicidio e porto e detenzione illegale di armi, svoltasi il 29 gennaio del 2005 nei pressi di San Giorgio Jonico. In quella circostanza Rochira uccise a colpi di pistola il commerciante Angelo Putignano e ferì gravemente un accompagnatore della vittima, Cesareo Liuzzi. Per difendersi, sostenne Rochira.
BRINDISI - Nel tardo pomeriggio i carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce hanno arrestato Patrik Colavitto di trentadue anni di Brindisi. L’arresto è stato eseguito su ordine del gip Annalisa De Benedictis che ha accolto la richiesta di arresto da parte dei pm della Dda Guglielmo Cataldi e Giuseppe Capoccia. L’uomo è accusato di favoreggiamento personale, aggravato dalle finalità mafiose.
BRINDISI - Si, è vero, a Brindisi la Scu c’è ancora. Si nutre di droga, e infatti festeggia le affiliazioni in carcere con la cocaina. Non è più un sistema strutturato e verticistico come lo era un tempo. E’ una organizzazione che conosce a menadito quelle che sono state le proprie criticità e che le ha affrontate, mutando forma e consistenza per non lasciarsi debellare. Il concetto di illegalità, però, non si può blindare nei confini della definizione di “mafia”, nella sua accezione più nota.
BRINDISI - Nell’ambito del progetto “Brindisi Capitale dell’Antimafia”, venerdì 12 ottobre, alle ore 17,30, presso la biblioteca provinciale di Viale Commenda, si terrà un dibattito dal titolo “Cosa resta della Scu nel territorio di Brindisi e provincia". Interverranno il giornalista Marcello Orlandini, il magistrato Milto De Nozza ed il Procuratore della Repubblica di Brindisi Marco Di Napoli.
BRINDISI - A quasi due anni di distanza dal giorno in cui la moglie di Ercole Penna varcò la soglia del commissariato di Mesagne per informare i poliziotti che il marito aveva deciso di pentirsi, arriva il primo conto della giustizia per alcuni fra quanti sono stati “incastrati” proprio dalle dichiarazioni di “Lino lu biondu”.
BRINDISI - Non sono giunte fino a oggi sulla scrivania del gip Alcide Maritati (che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per mafia a carico di 16 persone) nuove sull’interrogatorio di garanzia di Salvatore Buccarella, 53 anni, recluso nel carcere di Secondigliano. Sono stati invece completati gli altri interrogatori, anche quelli per rogatoria (così come dovrà essere per Buccarella che molto probabilmente deciderà di non parlare), incluso quello di Francesco Campana, l’uomo che secondo il giudice per le indagini preliminari aveva ruolo di vertice, di fiduciario della famiglia.