VILLA CASTELLI - Ci furono abusi edilizi ma non solo. Quel resort sui colli, una ‘cattedrale nel deserto’ fu il frutto di irregolarità compiute da un pubblico ufficiale, Pasquale Suma il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Villa Castelli e dai due imprenditori.
TORRE S. SUSANNA - Quelli di contrada Canali avevano costituito un clan, affiliato alla Scu, che faceva affari con le armi, con il traffico di droga, le intimidazioni ma soprattutto tentò di infiltrarsi nella gestione della cosa pubblica, per investire in un business apparentemente lecito, quello delle energie alternative e in particolare degli impianti eolici.
CEGLIE MESSAPICA - Tre condanne, due assoluzioni. Si è chiuso così il primo grado del processo per spaccio di droga sorto dall’inchiesta “Messapia” che portò nel 2009 all’esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre sei persone, tutte di Ceglie Messapica.
BRINDISI – Si è concluso nella mattinata di oggi il processo per direttissima nei confronti dei tre brindisini, Renato Candita, 20 anni, Emilio Valenti, 20 anni, e Francesco Balestra, 31, arrestati dalla polizia nel pomeriggio dell'8 gennaio scorso perchè sorpresi a rubare in un appartamento al quartiere Sant'Elia. Tutti e tre sono stati rimessi in libertà.
BRINDISI - Dopo i patteggiamenti della primissima ora arrivano anche le prime condanne al termine di un processo con rito abbreviato per traffico di stupefacenti e detenzione di armi, reati contestati nel corso dell’operazione Berat Dia II. La pena più alta è stata inflitta dal gup di Lecce, Vincenzo Brancato, a Giovanni Gerardi, 37 anni, che dovrà scontare 12 anni di carcere.
BRINDISI - Droga a fiumi dalle Alpi fino al tacco d’Italia, e condanne pesanti per traffico e per singoli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, business finito sotto la lente dei magistrati della Dda di Lecce. Nel pomeriggio di oggi il collegio presieduto dal giudice Francesco Aliffi, ha messo il punto, in primo grado al processo “Appia” nato da un’inchiesta che nel 2010 portò all’arresto di 13 persone. Sono nove condanne e una sola assoluzione.
Con altre tre condanne in primo grado al termine di un altro scampolo del processo Last Minute, si chiude un altro capitolo di storia recente della malavita organizzata e trova conferma (naturalmente si tratta di una sentenza non definitiva) il ritratto della nuova Scu fatto dall’ultimo dei pentiti, Ercole Penna. Oggi è stata la volta di Giancarlo Capobianco, l’imprenditore di Francavilla Fontana che pare proprio fosse il referente, non formalmente affiliato, per la città degli Imperiali.
BRINDISI - Il “burattinaio” del traffico di ingenti quantitativi di droga dall’Albania in Italia, passando per la Puglia, ha rimediato 20 anni di carcere, incluso lo sconto di un terzo della pena. Si tratta di Emanuele Macchia, brindisino del rione Perrino di 37 anni, che, insieme ad altre 18 persone è stato condannato oggi dal gup di Lecce, Antonia Martalò, al termine di un processo con rito abbreviato. Come lui, ritenuto uno dei “capi” dell’associazione per delinquere sgominata in seguito a indagini condotte dal procuratore capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, sono stati ritenuti responsabili anche altri tre brindisini.
Poco prima della sentenza definitiva è scappato via ed è ora irreperibile. Presto potrebbe essergli affibbiato lo status di “latitante”, con apposito decreto. E’ sparito Giuseppe Giordano, uno dei tre killer di Santino Vantaggiato, boss della Scu che fu ucciso in diretta telefonica a Bar, in Montenegro. L’uomo, sanpietrano, sarebbe tornato in carcere a breve per i trent’anni che deve scontare stando a una sentenza passata in giudicato il 19 ottobre scorso proprio per quei fatti.
CEGLIE MESSAPICA - Documenti e soldi spariti prima di chiudere baracca. I titolari di una azienda tessile di Ceglie Messapica che, dopo il fallimento del 2006, avrebbero occultato ogni spicciolo (sarebbero circa 30 milioni delle vecchie lire) sono stati oggi condannati a pene piuttosto pesanti per bancarotta fraudolenta.
BRINDISI - A quasi due anni di distanza dal giorno in cui la moglie di Ercole Penna varcò la soglia del commissariato di Mesagne per informare i poliziotti che il marito aveva deciso di pentirsi, arriva il primo conto della giustizia per alcuni fra quanti sono stati “incastrati” proprio dalle dichiarazioni di “Lino lu biondu”.
BRINDISI - Al tempo pioveva oro, oggi piovono condanne. Pesantissime. A 15 dei 18 imputati per truffa e falso sono state inflitte dal Tribunale di Brindisi pene esemplari, per aver messo su un sistema fasullo attraverso quale si percepivanoindebitamente milioni di euro di contributi per le calamità naturali. Il conto più salato è quello che è stato presentato in primo grado ad Angela Cucci, 57 anni, moglie del defunto Vito Guarini, dirigente del settore Agricoltura della Provincia di Brindisi (indagato anche lui e deceduto prima della conclusione dell’inchiesta).
BRINDISI – Oltre un secolo di carcere alla banda di Sandro Antonino, quella del gruppo che “in due tre mesi ci siamo mangiati Brindisi, cumpà”. E per la quale “se ci arrestano e ci mettono dentro, ci devono fare un articolo curioso: presa la banda Antonino”. Il titolo della nuova pagina scritta dalla giustizia è: condannata la banda Antonino a 106 anni e 10 mesi: 19 imputati condannati complessivamente a 107 anni di carcere, sei gli assolti. Nella durissima requisitoria finale il pubblico ministero Valeria Farina Valaori aveva chiesto condanne pari a 163 anni a carico dei 25 imputati.
FASANO – Picchiarono a sangue, provocandogli ferite mortali, un invalido del posto, Giovanni Bongiorno, deceduto all’età di 47 anni qualche giorno dopo il brutale pestaggio. A distanza di un anno da quel terribile assassinio, sono stati giudicati col rito abbreviato, presso il Tribunale di Brindisi, i due fratelli fasanesi, Annibale e Mario Scolti, ritenuti responsabili dell’aggressione. Nel corso delle precedenti udienze il gip Maurizio Saso aveva ascoltato i consulenti di parte, il medico legale incaricato dalla Procura e i due imputati. Oggi, infine, il gip Saso, accogliendo le richieste della Pubblica accusa, ha condannato entrambi a 16 anni di carcere per omicidio volontario.
BRINDISI – Dieci anni e 8 mesi di reclusione per Pancrazio Carrino, 28 anni, di San Pancrazio Salentino, che si aggiungono a ai 10 anni – concessi con rito abbreviato al suo complice, Bartolomeo Begher, 36 anni, francavillese, riconosciuto colpevole della rapina consumata il 26 luglio 2009 a Francavilla Fontana a Giosuè Rodia, 31 anni, gestore dell’Agip di via Brindisi, e del suo ferimento a colpi di pistola.
LECCE – Sette condanne e cinque assoluzioni: si è concluso così il primo stralcio del processo alla cosiddetta “banda della 166”, un gruppo misto di rapinatori composto da elementi delle province di Brindisi e Lecce, che negli anni dal 2006 al 2008 mise a segno una lunga serie di rapine a distributori di carburanti, esercizi commerciali, ricevitorie e tabaccherie, ma anche abitazioni. Una sorta di wild bunch salentina che aveva una caratteristica mutuata dalle bande del Nord Barese e del Foggiano: i suoi elementi si spostavano a bordo di auto di grossa cilindrata che riuscivano a sganciarsi dalle radiomobili dei carabinieri e dalle volanti della polizia. Sino a quando non scattò l’operazione Challenge, orchestrata dalla procura di Lecce. Una ventina le persone coinvolte, incluse quelle che provvedevano alla logistica, cioè si occupavano delle auto rubate da impiegare nei colpi e della ricettazione in generale.
BRINDISI – Un totale di 76 anni di carcere e tre assoluzioni. Dopo quasi due anni si chiude definitivamente l'operazione “New Fire” che il 20 luglio del 2009 portò all'arresto di otto sanpietrani accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione rapina, danneggiamento a mezzo fuoco, minacce aggravate, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco e furto.
BRINDISI - Centosei anni e tre mesi. Arriva il conto della giustizia nei confronti del clan di contrada Canali, sgominato dai carabinieri il 31 marzo 2008. Il sodalizio di Torre Santa Susanna riconducibile alla famiglia Bruno, accusato oltre che per associazione mafiosa anche di droga, armi, estorsioni.
CAROVIGNO – Riconosciuti colpevoli di tentata violenza privata e lesioni personali aggravate nei confronti di un amministratore comunale, sono stati condannati a un anno e sei mesi ciascuno di reclusione. Si tratta dei carovignesi Armando Caccetta, 27 anni, e Cosimo Crudo, 33 anni, difesi dall’avvocato Mario Laveneziana. Erano accusati di tentata estorsione, sequestro di persona e lesioni aggravate.
TARANTO - La Corte di Assise d'appello di Taranto ha confermato la condanna a 25 anni di reclusione nei confronti di Giuseppe Esposito, 37 anni, di Villa Castelli (Brindisi), e di Salvatore Castiglione, 43 anni, di Crotone, quali esecutori materiali dell'omicidio di Salvatore Varone, 44 anni, imprenditore ortofrutticolo di Melicuccà (Reggio Calabria) ucciso il 18 novembre 2006 nelle campagne tra Grottaglie e Montemesola (Taranto).
OSTUNI - La Cassazione ha confermato la sentenza di primo e secondo grado che aveva riconosciuto colpevoli di estorsione tre ostunesi (un quarto, Antonio Cirasino, 47 anni, ha già scontato la condanna). E sono stati immediatamente arrestati. Sono Cristiano Scarel, 28 anni, Biagio Sternatia, 27 anni, e Giuseppe Palmisano, 31 anni. La Suprema corte ha rigettato il loro ricorso e la sentenza, diventata definitiva, è stata immediatamente eseguita.
BRINDISI – Sei mesi di carcere per Raffaele Marseglia, 21 anni, ostunese, difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda, e dieci mesi per Giuseppe Morelli, 33 anni, di Ostuni, difeso dall’avv. Francesco Sozzi. I due hanno patteggiato la pena per l’aggressione, le lesioni e le minacce all’imprenditore nautico Luciano Carani e alla sua compagna Mena Charor. Aggressione avvenuta la sera del 27 marzo nei pressi del porto di Villanova per una questione di viabilità.
OSTUNI - Gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Ostuni hanno dato esecuzione a due ordini di carcerazione, emessi dalla Procura della Repubblica di Brindisi, nei confronti di altrettanti pregiudicati del posto: Giacomo Errico (44 anni) e Antonio Francioso (42 anni), entrambi di Ostuni. Il primo è finito in carcere, il secondo ai domiciliari.
OSTUNI – Dodici anni e sei mesi di reclusione, oltre a pene accessorie e alla confisca dei beni sottoposti a sequestro. E’ la condanna inflitta dal giudice monocratico del tribunale di Brindisi, Katia Pinto, a sei degli otto imputati di una truffa da un milione di euro compiuta in danno della Comunità europea e del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale.
VILLA CASTELLI – Imponevano buste paga infedeli ai dipendenti, e minacciarono gravemente un sindacalista della Fillea Cgil che cercava di tenere assemblee nella loro azienda. Per questa vicenda, che si svolse tra la fine del 2002 ed il febbraio del 2003, il tribunale di Martina Franca ha condannato una intera famiglia di imprenditori di Villa Castelli del settore dei materiali edili. I reati vanno dall’estorsione, alla tentata violenza privata, alle minacce e alle ingiurie.